caffè
11 Marzo 2022Cinque giornate incentrate su temi che rappresentano una grande opportunità di confronto e di aggiornamento, come dichiara il direttore della scuola, Simone Amenini: “Portare la Scuola del Caffè su un palcoscenico internazionale quale il Sigep è un traguardo importante che ci rende orgogliosi e che contribuisce a dare un maggiore risalto al nostro progetto accademico. Un’opportunità che rappresenta un ottimo banco di prova, che ci mette al cospetto di tante realtà alle quali ci ispiriamo e con cui collaboriamo. Non vediamo l’ora!”.
Ditta Artigianale, micro roastery e prima linea di caffetterie per il consumo consapevole in Italia, sarà protagonista con uno stand e con molte novità. In primis, saranno in degustazione le nuovissime “Learning Process Box”, l’ultima novità proposta dal brand sul tema di sensibilizzazione e conoscenza dell’intera filiera caffeicola.
“L’idea è sottolineare i nuovi processi nel settore caffeicolo, per assaporare il caffè con maggiore consapevolezza, a partire dai fattori che ne influenzano il gusto” dice Francesco Masciullo, un passato da campione italiano baristi, adesso responsabile della roastery di Ditta Artigianale.
Due le “experience box” proposte. La prima offre tre diverse lavorazioni di uno stesso caffè specialty proveniente dall’Honduras, Finca El Puente, ormai una presenza di lunga data nella gamma di Ditta Artigianale, con tre differenti processi, Naturale, Lavato ed Anaerobico. "Con queste box vogliamo mostrare al consumatore come il metodo di lavorazione del caffè verde possa influenzare il gusto finale”, prosegue Masciullo.
La seconda è invece “Inmaculada Variety Experience", in cui della stessa azienda agricola colombiana (Finca Inmaculada) vengono proposte tre differenti varietà botaniche di altissimo livello: Geisha, Laurina e Sudan Rume. “Lo scopo di quest’ultima experience box è quello di individuare come da un medesimo terroir possano crescere tre piante estremamente diverse nelle sensazioni aromatiche e gustative in tazza”, conclude Masciullo.
Ditta Artigianale sarà anche protagonista dei campionati con Serena Falcitano, store manager da qualche anno per la torrefazione, che parteciperà alla gara di Cup Tasting in programma mercoledì 16 marzo, giornata in cui si disputeranno le finali. Falcitano non è nuova sul palco del Sigep, avendo raggiunto la finale nel 2020.
Tra le proposte di Ditta Artigianale al Sigep, la proiezione di "The Coffee Hunter” documentario che è un viaggio alla scoperta delle origini del caffè in Uganda con il pluripremiato campione di caffè e fondatore di Ditta Artigianale Francesco Sanapo, andato in onda durante le recenti festività su Gambero Rosso.
Francesco Sanapo dichiara: “Sono partito dalla tazzina, è stato il palato a guidarmi. Ho assaggiato moltissimi caffè dell’Uganda, un paese in cui spesso il prodotto viene venduto senza rispettare la sostenibilità economica. Ho deciso di provare a dare il mio piccolo contributo, in qualità di esperto, a valorizzare queste varietà straordinarie, con la speranza di creare una maggiore attenzione sia verso il paese che verso questo tipo di coltivazione. C’è un momento nel documentario in cui mi accorgo che la popolazione locale, quella che produce il caffè, non lo beve.
È un paradosso assurdo, perché come può un produttore dare il giusto valore a qualcosa che non conosce? Posso avere un caffè di qualità altissima, ma non sapendolo valutare lo venderò a cifre irrisorie. Dunque è importantissimo sensibilizzare sia il consumatore che il contadino. In Uganda ho cercato di fare formazione, di condividere con le persone che incontravo quello che so, sperando di suscitare in loro una curiosità, una voglia di imparare e di approfondire. Siamo abituati a spendere cifre molto contenute per un caffè – spiega Sanapo – ma spesso non pensiamo che in questo modo anche l’introito di chi lavora nella filiera è esiguo. Il caffè di uso comune viene spesso acquistato nei paesi d’origine a prezzi bassissimi, conosco infinite storie di agricoltori costretti a vendere al costo di produzione, se non addirittura inferiore, ed è così che si genera povertà”.
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A cura di Matteo Cioffi
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