09 Gennaio 2019
Un futuro sostenibile passa dal connubio tra tecnologia e natura. O quanto meno così la pensano a Rotterdam, Olanda. Una città che il futuro è abituata a guardarlo dritto negli occhi, senza ripensamenti. Come si vede dal centro, ricostruito dal nulla dopo essere stato distrutto durante la seconda guerra mondiale su basi totalmente nuove. Fatte di grattacieli in vetro e acciaio, che fanno somigliare questo posto nel cuore ricco d’Europa a una piccola New York, con strade più ampie però, per fare respirare la gente. Perché qui il fattore umano conta. L’uomo al centro, la natura hi-tech, la tecnologia al servizio dell’individuo che non ne diventi schiavo, sono tra i temi, o utopie, che si stanno dibattendo al momento. Ma a Rotterdam la discussione non impedisce di passare ai fatti. E noi siamo andati a scoprire in che modo.
NATURA OVUNQUE
La natura conquista la città di vetro e acciaio, in tutti i suoi spazi. Oltre ai parchi, alle aiuole lungo i canali e agli spazi pubblici e privati, sta occupando anche i tetti e il fiume, il Nieuwe Maas, che ospita il porto più grande e moderno d’Europa, con navi da crociera e container in arrivo da tutto il mondo. I rooftops (i locali sui tetti, vedi box sotto) più noti sono il ruspante (ma si mangia benissimo) Op het Dak e il più chic Suicide Club, ma i tetti attrezzati sono ormai un landmark della città. Ogni estate durante i Rotterdamse Dakendagen cene del ramadan, concerti, proiezioni cinematografiche e mostre d’arte vengono organizzate proprio in cima ai palazzi. Un luogo di incontro sociale è il Dakpark: costruito sopra un centro commerciale a Rotterdam Ovest e distribuito lungo 1.200 metri, è il più grande giardino pensile urbano d’Europa. Tra i volontari che lo gestiscono le Sheep Ladies tengono i prati bassi facendovi pascolare le loro pecore. Una fattoria urbana vera e propria è invece Uit Je Eigen Stad. Qui si coltivano frutta e verdura (l’Uit rifornisce anche molti ristoranti del centro) con l’obiettivo di “connettere gli abitanti delle città con il cibo che finisce nei loro piatti ogni giorno”. I polli scorazzano liberi nell’aia, nei campi o nelle serre si coltivano vari tipi di funghi. Il ristorante propone piatti semplici e sani e si organizzano corsi di permacultura, un modello agricolo basato su colture pluriennali con bassi consumi di energia fossile e ridotto utilizzo di mano d’opera.
COLONIZZARE L’ACQUA
“L’agricoltura deve rinnovarsi e trovare nuovi spazi”: ne è convinto Peter van Wingerden, ideatore della Floating Farm che porta un allevamento verticale di mucche da latte non solo in città, ma sul fiume. E chi è convinto che l‘acqua sia la prossima frontiera dello sviluppo urbano troverà conferma a Rotterdam, dove proprio quest’anno partiranno due importanti progetti.
NATURA PER TUTTI
Natura e salute non devono essere un lusso per pochi, tutti devono potervi accedere. Come ci spiega lo chef Pepijn Schmeink al “test lunch” di Jack Bean, il suo fast food vegano, davanti alla stazione ferroviaria. “Proponiamo a prezzi calmierati un caffè specialty, succhi fatti da noi, hamburger vegetali e insalate. Voglio che la gente venga qui a mangiare sano e bene, che siano vegetariani o non. Certo, è una bella scommessa: vediamo come andrà”. Aiuta il fatto che qui frutta e verdura costano pochissimo e hanno una varietà stupefacente, considerate la latitudine e il clima: per rendersene conto basta fare un giro al mercato il sabato mattina. Ma com’è possibile?
NATURA HI-TECH
Forse non tutti sanno che l’Olanda è il primo esportatore di semi e il terzo di ortofrutta al mondo, e il maggior produttore di cipolle. Intorno al 2000 questa piccola nazione si è impegnata a praticare un’agricoltura sostenibile con lo slogan “Due volte più cibo usando metà delle risorse”. Riducendo l’uso di acqua per le colture anche del 90 per cento, eliminando quasi totalmente l’uso di pesticidi chimici nelle serre e riducendo fino al 60 per cento l’impiego di antibiotici negli allevamenti. Ancora una volta, nel segno di sostenibilità e tecnologia. In fondo, visto da un tetto fiorito di Rotterdam, il futuro non appare più così incerto.
Si ringraziano per la collaborazione Ente Nazionale Olandese per Turismo e Congressi (NBTC) e Rotterdam Partners.
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A cura di Matteo Cioffi
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