caffè
04 Settembre 2019Sport all’aria aperta, vita notturna e vino. Tre ingredienti che stanno trasformando la Georgia, a partire dalla sua capitale Tbilisi. È una visita affascinante quella della città georgiana, fondata nel V secolo sulla via della seta che congiungeva l’Europa alla Cina. E che esprime fin nell’architettura questa dialettica costante tra Est e Ovest, Antico e Nuovo, Passato e Presente. Scelta da Guardian, National Geographic e Lonely Planet tra le mete emergenti da visitare, graditissima ai backpackers, da sempre l’avanguardia dei turisti, la nuova Tbilisi è stata creata dai suoi locali, i suoi club innanzitutto, i suoi bar e ristoranti. Ha una scena gastronomica emergente. Ci sono i designer, gli stilisti, ma anche la finanza con le banche in prima linea a promuovere (e finanziare) l’apertura a Occidente. E la sensazione che ci sia spazio per chiunque abbia delle idee.
[caption id="attachment_161912" align="aligncenter" width="712"] Nonostante un passato difficile, Tbilisi rimane una scena vivace ricca di club, musica e moda[/caption]
UN MIX DI EPOCHE E STILI
Viaggiare qui è semplice e difficile allo stesso tempo. La lingua innanzitutto, antichissima, non è del ceppo slavo. E la comunicazione è resa ancora più complicata dalla scrittura. Uno dei 14 alfabeti al mondo, somiglia a una decorazione di una stoffa indiana ed è indecifrabile. Però i Millennials spesso hanno studiato all’estero e parlano un ottimo inglese. La città è un potpourri di architetture, un minestrone dove la casa di legno con verande di gusto orientale sorge di fianco al palazzo brutalista di epoca sovietica, il grattacielo in vetro e acciaio fa ombra a un’elegantissima e decadente casa liberty. Vive un momento di transizione con edifici ristrutturati a metà, interi isolati in rovina, ex fabbriche trasformate in modo davvero originale.
[caption id="attachment_161916" align="aligncenter" width="961"] Tbilisi è un poutpourri di architetture: gusto orientale, stile sovietico, grattacieli in vetro e acciaio[/caption]
CONTRADDIZIONI
“La situazione è molto migliorata – spiega Tamuna Karumidze coautrice del bel documentario sulla scena skate locale When The Earth Seems To Be Light, stilista di Tamra e anima dell’agenzia di modelli “street” Troublemakerz – ma ci sono vari livelli. La scena artistica, musicale e della moda è vitale, ci sono grandi club e caffè, è facile fare qualsiasi cosa. Ma la politica è ferma. Io alle ultime elezioni non ho votato perché non c’era reale alternativa [il partito al potere Georgian Dream è stato fondato da un multimiliardario, Bidzina Ivanishvili]. Si sta puntando tutto sul turismo abbandonando l’educazione e la ricerca scientifica. E ci sono enormi diseguaglianze sociali”.
ENOGASTRONOMIA NASCENTE
Oltre le robuste icone – la chahcha l’acquavite locale che scorre a fiumi a fine cena, le carni, grigliate bollite e stufate, e il Khachapuri, la focaccia al formaggio con uova – anche la scena enogastronomica si sta muovendo. Guardando alle ottime materie prime riscoperte dopo l’omologazione agricola dell’epoca sovietica, come ci spiega la chef Tekuna Gachechiladze di Cafe Littera. La Georgia è un Paese in movimento in cui i manifestanti del gay pride sono presi a sassate dai preti ortodossi ma la marijuana è depenalizzata, dove la rappresentanza politica è in mano a ricchissimi imprenditori ma aprire un negozio o un locale (anche per uno straniero) è facile, dove grandi ricchezze e grandi povertà convivono. Per ora.
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