bevande
04 Novembre 2015Nei mesi estivi 2015 Cavit trionfa in prestigiosi concorsi enologici italiani e stranieri, ottenendo importanti riconoscimenti e premi.
Trentodoc Altemasi Riserva Graal 2008:
-premio Tre Bicchieri conferito dalla Guida Vini d’Italia Gambero Rosso
-Doppia Corona, conferita dalla giuria di esperti e da una di Blogger, Giornalisti e WineLover in occasione delle selezioni finali di Vinibuoni d’Italia, la guida del Touring Club Italiano
TrentodocAltemasi Riserva Graal 2006:
-Certificato d’Eccellenza Meranowine Award 2015 in occasione del Merano Wine Festival
TrentodocAltemasi Brut Millesimato 2010:
-Medaglia d’Oro al 23° Concorso Internazionale Vini di Montagna
Teroldego Rotaliano Doc Superiore Riserva Maso Cervara 2011:
-massimo riconoscimento delle 4 VITI nella seconda edizione della Guida ai Vini d’Italia VITAE edita dall’Associazione Italiana Sommelier
-Faccino di Doctor Wine della Guida essenziale ai vini d’Italia 2016 di Daniele Cernilli
-Corona nelle selezioni finali di Vinibuoni d’Italia, la guida del Touring Club Italiano
-Premio Douja d’Or
Trentino Doc Superiore Pinot Nero 2013 I Masi Trentini:
-Premio Douja d’Or
-Medaglia d’Argento in occasione del 23° Concorso Internazionale Vini di Montagna
Trentino Doc Gewürztraminer 2014 Bottega Vinai
Trentino Doc Müller Thurgau 2014 Bottega Vinai
Trentino Doc Nosiola 2014 Bottega Vinai
Trentino Doc Sauvignon 2014 Bottega Vinai
Trentino Doc Pinot Grigio 2014 Bottega Vinai
-Premio Douja d’Or
Trentino Superiore Doc Vendemmia Tardiva 2013 Rupe Re:
-Premio Douja d’Or
Trentino Superiore Doc Rosso 2011 Quattro Vicariati:
-Premio Douja d’Or
Moscato IGT Vigneti delle Dolomiti 2014 Mastri Vernacoli:
-Medaglia d’Oro al concorso internazionale “Japan Wine Challenge” (Tokyo)
Pinot Grigio Trentino Doc 2014 Mastri Vernacoli:
-Medaglia di Bronzo al concorso internazionale “Japan Wine Challenge” (Tokyo)
Chardonnay Trentino Doc 2014Mastri Vernacoli:
-Medaglia di Bronzo al concorso internazionale “Japan Wine Challenge” (Tokyo)
Questi premi, che si vanno ad aggiungere ai molti ottenuti da Cavit nel 2015 fino ad oggi, rappresentano un importante riconoscimento per lo straordinario lavoro svolto sia dagli enologi, che in cantina valorizzano sapientemente in ogni vino le caratteristiche migliori dei singoli vitigni, sia dai viticoltori, che operano in vigna anche grazie a strumenti tecnologicamente avanzati quali la piattaforma PICA.
Cavit
Cavit nasce nel 1950, come Consorzio di Cantine trentine, dall’intuizione di alcuni viticoltori del territorio, consapevoli sin da allora dell’importanza della “formazione” nel lavoro in vigna e della forza della coesione per valorizzare la produzione vinicola.
Oggi rappresenta il 60% della produzione vitivinicola trentina, associa 11 cantine cooperative che raccolgono i frutti del lavoro di oltre 4.500 viticoltori. Esporta nel mondo il 79% della propria produzione, con un fatturato di oltre 166 milioni di Euro, negli Stati Uniti è il marchio di vino italiano più diffuso. La costante collaborazione con i più qualificati centri di ricerca, trasferita con entusiasmo ai soci viticoltori, è indirizzata a produzioni di qualità, nel rispetto dei valori di sostenibilità ambientale attraverso innovativi progetti di zonazione e viticoltura di precisione.
Progetto PICA: ricerca enologica d’avanguardia
Cavit è da sempre impegnata nel tutelare, proteggere e valorizzare l’ambiente e le sue preziose risorse. Per salvaguardare le ricchezze del territorio trentino e per supportare i suoi viticoltori nelle diverse fasi della coltivazione delle uve, Cavit ha dato vita a un ambizioso progetto volto a individuare gli ambienti ideali per i diversi tipi di vite, ad ottenere un evidente risparmio idrico e a creare una migliore integrazione della filiera vitivinicola trentina, per conseguire un metodo di produzione orientato a una viticoltura di precisione ecosostenibile. Questo progetto si chiama PICA (Piattaforma Integrata Cartografica Agriviticola) intrapreso nel 2010 in collaborazione con i centri di ricerca d’eccellenza del Trentino Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige (F.E.M.) e Fondazione Bruno Kessler di Trento. Lo studio integra l’analisi dettagliata delle caratteristiche del territorio vitato (suolo, clima e risposta vegetativa della vite nei diversi ambienti di coltivazione) con un innovativo sistema di Information and Communication Technology, che permette agli enologi e agli agronomi delle cantine, di ricevere informazioni specifiche per ogni vigneto, relative alle diverse fasi di cura delle viti.
Nello specifico questo sistema consente di fornire ai soci Cavit, mediante semplici sms o email, informazioni e assistenza costante in tempo reale per ottimizzare la gestione dei vigneti. In particolare, tra le molteplici applicazioni che vengono sviluppate da Pica, è possibile fare previsioni accurate sulla maturazione dei vigneti e quindi pianificare meglio i tempi di vendemmia, individuare le varietà che meglio si adattano ai vari territori e agevolare la tracciabilità delle uve conferite. Inoltre i dati raccolti permettono di ottenere informazioni precise circa il fabbisogno idrico del vigneto con un conseguente risparmio idrico e un uso più mirato ed adatto di acqua alle necessità e alle specificità di ogni terreno. Tutto questo a vantaggio dei due grandi obiettivi che sono alla base della creazione del progetto: qualità e sostenibilità ambientale e produttiva.
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A cura di Matteo Cioffi
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