23 Marzo 2016

Vallelata lancia il progetto Attiva per l’ambiente


Vallelata lancia il progetto Attiva per l’ambiente

Gruppo Lactalis Italia, primo gruppo lattiero-caseario nel nostro Paese con una quota di mercato del 23,6% (IRI AT Dic.’15), grazie ai più prestigiosi marchi della tradizione italiana, ha completato in questi giorni il percorso volto all’analisi e alla totale compensazione delle emissioni di CO2 nella produzione di Ricotta e Mozzarella Vallelata. Con la marca premium Vallelata, il Gruppo è stato protagonista della sottoscrizione di un accordo volontario con il Ministero dell’Ambiente che ha portato ad un piano di analisi, misurazione e compensazione dell’impronta di carbonio (carbon footprint) dei due prodotti più venduti, Mozzarella 125 gr e Ricotta 250 gr. Da qui nasce il progetto Vallelata “Attiva per l’ambiente” con il quale la Mozzarella e la Ricotta possono vantare una produzione che riduce l’impatto ambientale grazie alla completa compensazione di emissioni di CO2 con il sostegno di progetti eco-sostenibili.

VLT_Rico250_ CarbonFootPLa carbon footprint dei due prodotti Vallelata di maggior successo è stata calcolata prendendo in considerazione tutta la filiera produttiva, ovvero sia la CO2 diretta, generata dai processi produttivi in azienda, sia quella indiretta, legata alla coltivazione e all’ acquisto delle materie prime. La misurazione dell’impronta di carbonio richiede, inoltre, l’individuazione e la quantificazione degli impatti ambientali durante l’intero ciclo di vita del prodotto: produzione, distribuzione e stoccaggio, fase di utilizzo, fase di fine vita e smaltimento.

A seguito di una prima fase di calcolo delle emissioni, condotta dal Consorzio Universitario di Ricerca Applicata dell’Università di Padova, e dopo la certificazione dei risultati da parte di Certiquality, Gruppo Lactalis Italia ha compensato 34.690 CO2e ton relativamente alla produzione 2015 dei principali formati di Mozzarella Vallelata 125g e al formato da 250g di Ricotta Vallelata. Vallelata ha quindi neutralizzato completamente le emissioni di CO2 in atmosfera per la produzione dei due prodotti certificati, grazie all’acquisto e al ritiro di crediti di CO2 derivanti da un progetto di biogas localizzato a Belo Horizonte in Brasile.

Inoltre Vallelata ha voluto dare un segno tangibile del suo impegno anche sul territorio italiano: è nato così il progetto a sostegno del Consorzio Forestale di Pavia, con il quale Vallelata si prenderà cura di un’area boschiva di 30 ettari con oltre 50.000 alberi proprio nelle aree di Belgioioso e Travacò (PV), in prossimità dello stabilimento di produzione di Corteolona dove la mozzarella e la ricotta Vallelata vengono prodotte. Questo progetto è in grado di assorbire e compensare 600 ulteriori tonnellate annue di CO2 . L’obiettivo finale del progetto è il mantenimento di un bosco che possa evolversi naturalmente garantendo la sopravvivenza di un ampio corridoio ecologico distribuito lungo le sponde del fiume Po.

«La salvaguardia dell’ambiente rappresenta una regola fondamentale nella realizzazione dei nostri prodotti – ricorda Clara Pirovano, Direttore Marketing Gruppo Lactalis Italia – infatti i prodotti Vallelata sono 100% naturali; portare avanti questo percorso volontario per la compensazione delle emissioni residue di CO2 ci è sembrato quindi il giusto coronamento del nostro impegno quotidiano per diminuire l’impatto ambientale di tutte le nostre produzioni».

Tutti le unità produttive di Gruppo Lactalis Italia infatti, oltre ad essere accreditate secondo gli standard B.R.C. (British Retail Consortium) e I.F.S. (International Food Standard) per buone pratiche di produzione, qualità e sicurezza degli alimenti, hanno anche la certificazione ambientale ISO 14001, a testimonianza della sistematica realizzazione di interventi e azioni volte ad aumentare il livello di sostenibilità. Il piano ecologico del Gruppo, attento ai consumi di acqua ed energia, così come alle emissioni di CO2 in atmosfera, negli ultimi sei anni ha permesso di migliorare le performance degli stabilimenti, di ridurre del 12% il consumo di energia elettrica, dell’ 11% il consumo di energia termica, dell’11% il consumo di acqua e del 19% l’emissione di CO2.

Nello specifico, sulla riduzione CO2 sono state portate avanti azioni di “efficientamento energetico” che contribuiscono alla riduzione delle emissioni: lo stesso stabilimento di Corteolona produce Biogas (energia termica a zero emissioni di CO2) attraverso un impianto di digestione anaerobica delle acque reflue. Nel 2015 lo stabilimento di Corteolona ha autoprodotto il 65% dell’energia consumata dai reparti di produzione attraverso quattro impianti di generazione. Sono stati realizzati anche progetti ad energia solare per la produzione indiretta di energia elettrica attraverso impianti fotovoltaici e sono in corso di studio altri progetti ad energie rinnovabili.

webmailFocus sul percorso per il calcolo e la compensazione delle emissioni di CO2

Il percorso di Vallelata è cominciato con la sottoscrizione di un Accordo volontario con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare per la misurazione e mitigazione dell’impronta di carbonio.

A questo impegno è seguita la prima fase, svolta in collaborazione con il CURA, Centro Studi Qualità Ambiente, dell’Università di Padova, per la raccolta dei dati relativi al calcolo della loro impronta ambientale durante l’intero ciclo di vita dei due prodotti Vallelata, dalla raccolta della materia prima fino all’arrivo del prodotto ai consumatori finali. Tale risultato, ottenuto con una metodologia basata su procedure standardizzate e riconosciute a livello internazionale, è stato poi validato da Certiquality secondo la norma UNI ISO/TS 14067.

Lo studio, effettuato dal CURA ha preso in considerazione tutta la filiera produttiva, ovvero sia la CO2 diretta, generata dai processi produttivi in azienda, sia quella indiretta, legata alla coltivazione e acquisto delle materie prime.
I processi inclusi nel confini del sistema sono stati: produzione delle materie prime e pretrattamenti; produzione degli alimenti oggetto di studio (processi interni allo stabilimento di Corteleona); distribuzione dei prodotti finiti (trasporto refrigerato verso i centri di distribuzione intermedi e finali); utilizzo dei prodotti finiti (processi legati al consumo, compresa la conservazione); fine vita dei prodotti (processi legati allo smaltimento finale degli imballaggi che costituiscono ciascun prodotto.

Una volta calcolate esattamente le emissioni di GHG (GreenHouse Gas o Gas Serra) relative all’intera produzione realizzata nel 2015 (pari a 34.590 CO2e ton), sono stati acquistati e ritirati i corrispettivi crediti di CO2. La compensazione completa delle emissioni di CO2 è così avvenuta secondo i rigidi standard V.C.S. (Verified Carbon Standard) che consentono l’acquisto e il ritiro di crediti di CO2 derivanti da progetti del registro internazionale APX.

Vallelata ha scelto di ritirare crediti che contribuiscono ad un progetto per la produzione di energia pulita attraverso biogas nella zona di Belo Horizonte in Brasile. Il progetto consiste nella captazione, trasporto e trattamento delle emissioni di metano provenienti da una discarica controllata grazie alla quale viene prodotta energia pulita, immessa poi nella rete elettrica nazionale. Il progetto è stato scelto perché particolarmente efficiente, le emissioni di gas metano hanno infatti un potenziale climalterante pari a 21 volte quello della CO2; la loro distruzione permette quindi di raggiungere benefici ambientali particolarmente elevati. La combustione, inoltre, permette di generare energia elettrica, che riduce la produzione di energia da parte delle centrali fossili convenzionali, producendo ulteriori benefici in termini ambientali.

Ma Valleleta ha voluto andare oltre la mera compensazione delle emissioni di CO2 ed impegnarsi anche in un importante progetto per la comunità locale della zona dello stabilimento di produzione di Corteolona (PV). Con Valleleta supporta quindi il Consorzio Forestale Unione Agricoltori di Pavia nella gestione forestale di una zona di circa 30 ettari (20 a Belgioioso e 10 a Travacò).
Nelle aree boschive “adottate” verranno compiute opere di manutenzione di oltre 50.000 alberi grazie ad attività di rimboschimento, controllo degli infestanti, ed irrigazione.

Il progetto si inserisce in un contesto più ampio d’intervento finalizzato a creare continuità e raccordo tra le diverse zone di bosco, attraverso l’integrazione e la differenziazione della flora e della fauna presenti sul territorio. In particolare provvede alla ricostruzione della vegetazione tipica del pavese, al recupero delle zone umide e alla rinaturalizzazione delle aree scoperte. L’obiettivo finale è la ricostruzione di un bosco che possa evolversi naturalmente garantendo la sopravvivenza di un ampio corridoio ecologico distribuito lungo le sponde del fiume Po.

Tramite questo ulteriore progetto sostenuto da Vallelata sarà possibile raggiungere un obiettivo ambientale di assorbimento di altre 600 tonnellate di CO2.

http://www.vallelata.it

TAG: MOZZARELLA,RICOTTA,VALLELATA,GRUPPO LACTALIS,CLARA PIROVANO

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