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06 Febbraio 2023Sono 4,1% i vegetariani in Italia, a fronte di 2,3% di vegani e 12,1% di flexitariani ovvero coloro che prediligono un’alimentazione di tipo vegetariana, senza rinunciare ad alimentarsi sporadicamente anche di proteine animali. Le app di food delivery più conosciute, però, non propongono una chiara selezione di quali sono le offerte veg tra i vari piatti a disposizione, e spesso è il consumatore vegetariano e vegano stesso a dover cercare, guardando gli ingredienti di ogni proposta, quali sono le pietanze che può consumare.
É proprio questo il contesto in cui si inserisce Vegery, il primo veg food delivery d’Europa esclusivamente vegetariano e vegano. Ma in che modo? Vegery seleziona solo piatti veg dei ristoranti in zona in un’unica piattaforma, ad oggi disponibile per iOS e Android e presto anche per desktop. Vegery raggruppa quindi, in un unico servizio, solo le proposte vegetariane e vegane di tutti i ristoranti, facilitandone reperibilità e consegna a domicilio.
“Sono stati proprio i ristoranti vegan di Milano a illuminarci - spiega Simone De Maria, CEO e co-founder di Vegery. Ci hanno infatti detto apertamente che loro preferiscono non affidarsi a piattaforme di delivery onnivore, e che, qualora avessimo affiliato alla nostra piattaforma cibo non veg, non si sarebbero mai uniti a noi. È proprio questo il nostro valore aggiunto: un servizio che riempie un vuoto di mercato colmando le difficoltà per l’intera community veg e che presta anche attenzione all’aspetto etico dei processi - e non solo dell’azienda - attraverso ad esempio l’incentivo dei preordini; questo per pianificare in anticipo, e al meglio, le consegne con l’obiettivo di ridurre lo spreco di cibo e immettere meno CO2 possibile”.
La storia di Vegery: dalla Puglia a Milano
Come per la maggior parte delle startup, anche Vegery è nata da un’idea e ha dovuto fronteggiare non poche difficoltà per ritagliarsi il proprio spazio. La sua storia parte nel 2017, in Puglia, da un’idea di Simone De Maria, classe 1993, che decide di dedicarsi a un progetto sostenibile per il pianeta e sano per le persone: un food delivery specializzato in cibo sano. Da qui il primo naming dell’idea: SanaSana. Insieme a Simone anche Andrea De Filippo (Classe ‘98) prende parte al progetto e, nel 2020, i due decidono di cambiare target e specializzare il servizio nella consegna (ma anche take away) di soli piatti vegani e vegetariani.
Nel 2020 SanaSana - ora Vegery - viene candidata al concorso “Estrazione dei Talenti” della regione Puglia, che permette ai potenziali startupper di intraprendere un percorso imprenditoriale con uno degli incubatori presenti e viene proclamata vincitrice (scegliendo Sprint X di Diego Antonacci come incubatore certificato pugliese). Arrivato il momento di far conoscere a tutta Italia il progetto, nonostante le poche risorse a disposizione, i ragazzi si danno da fare e il 18 Maggio del 2020 SanaSana è finalmente online con un piccolo sito in WordPress. Il servizio viene inizialmente attivato a Milano perché da sempre dimostra di essere una città orientata all'alimentazione veg e, ben presto, arrivano i primi ristoranti affiliati, i primi ordini e le prime grandi soddisfazioni.
Credere in un progetto al 100%.
Per otto mesi il CEO e founder Simone de Maria consegna lui stesso gli ordini. Nel frattempo il team continua a gestire il servizio da Brindisi, a più di 1.000 km di distanza, gli ordini aumentano giorno dopo giorno ma mancano fondi e fattorini per le consegne. Per far fronte a questa situazione, Simone decide di partire per Milano, armarsi di zaino brandizzato (cucito a mano dalla suocera) e consegnare gli ordini personalmente; dopo qualche mese arriva il primo grande aiuto: SanaSana vince infatti il premio PIN (Pugliesi innovativi) attraverso cui ottiene il finanziamento di 30.000 euro a fondo perduto per costituire la società e viene firmata la partnership logistica con un servizio etico che garantisce un minimo salariale ai propri fattorini in assenza di consegne.
“Da maggio 2020 a gennaio 2021, mentre consegnavo io stesso gli ordini e nemmeno la S.R.L. era costituita, abbiamo avuto l’onore di realizzare la cosiddetta “mazza da hockey” in termini di crescita per una Startup – spiega Simone De Maria. Raddoppiavano mese dopo mese il numero di ordini e il numero di clienti. Abbiamo vissuto delle emozioni incredibili perché partendo da zero, in quel momento, il nostro progetto si stava sempre più concretizzando!”
Dopo molti rallentamenti burocratici, SanaSana diventa finalmente startup innovativa il 18 Maggio 2021 e l’anno seguente diviene vincitrice anche di 200.000 euro grazie alla misura TecnoNidi, fondo rivolto alle imprese di piccola dimensione che intendano avviare o realizzare piani di investimenti a contenuto tecnologico nel territorio della Regione Puglia. Sempre nel 2022 l’azienda ha poi ottenuto l’incentivo Smart Money.
Oggi SanaSana, che ha cambiato nome in Vegery, conta nuovi ingressi nel team come la figura del terzo co-founder Ubaldo De Santis (Program Manager di SprintX) che si è legato ai due co-fondatori (Simone e Andrea), proprio durante il periodo di Incubazione in SprintX. Il team, ad oggi, è composto da nove persone ma prevede ulteriori ingressi di figure commerciali e customer support nel corso dei prossimi mesi.
Una proposta in continua crescita che accoglie sempre più consensi positivi
All’interno della proposta di Vegery sono attualmente raggruppati circa 80 virtual restaurant di Milano - sia onnivori che veg - che, con le sole loro opzioni vegane e vegetariane, hanno aderito al servizio. Tra questi vi è Flower Burger, il primo fast food al mondo ad offrire burger vegani e colorati, Kebhouze - catena di kebab che offre più opzioni 100% vegetali -, e i locali La Colubrina, VegAmore o anche Soulgreen (ma ve ne sono anche moltissimi altri). Obiettivo della startup, però, è quello di arrivare a coinvolgere più di 100 virtual restaurant del capoluogo lombardo entro Aprile del 2023. Presente infatti per ora solo a Milano, entro il 2024 il servizio sarà attivo anche sulle città di Roma e Torino.
“Assistere alla crescita di Vegery è per noi una fonte di grandissima soddisfazione perché dimostra che sempre più persone (non solo vegetariane e vegane, ma anche onnivore interessate a provare qualcosa di diverso) credono, insieme a noi, nella diffusione di una dieta più sana, etica e sostenibile - continua Simone De Maria. Grazie ai finanziamenti ottenuti abbiamo lavorato per strutturare il team, l’offerta sull’app, la logistica e la tecnologia (condivisa e poi acquisita dal team del mio caro amico Gianni Inguscio di See You Food). Il nostro compito - anche grazie ad una campagna di fundraising tuttora in attivo - è farci conoscere diffondendo consapevolezza e cultura sul cibo vegetariano e vegano, ora finalmente e comodamente consegnabile a casa e in ufficio”.
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A cura di Matteo Cioffi
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