vino
21 Febbraio 2024
Oltre 600 milioni di tappi in sughero venduti a 3.700 cantine: sono questi i numeri con cui Amorim Cork Italia archivia un 2023 che ha visto 77 milioni di fatturato segnando un +2,5% rispetto al 2022.
A ricoprire un ruolo nella crescita di Amorim è stato anche il canale Horeca, insieme al boom del turismo tornato dopo gli anni bui della pandemia, "seppur incapace di compensare del tutto il calo dei volumi di settore che per molte aziende sono risultati di doppia cifra" spiega l'ad dell'azienda, Carlos Veloso dos Santos, che però resta fiducioso pensando all'obiettivo di mercato per il 2024, arrivare a 700 milioni di tappi.
"Se noi abbiamo guadagnato posizione, lo dobbiamo a un team coeso e preparato: le persone Amorim sono la sua forza e il suo valore inimitabile - prosegue il manager. Se possiamo guardare al futuro con fiducia è grazie a chi, dal customer care alla forza vendita, ha dimostrato senso di appartenenza, professionalità estrema, umanità sempre presente. Questo permette una produzione migliore e, per noi, significa offrire un valore aggiunto unico a ogni bottiglia chiusa con il nostro sughero, simbolo d'eccellenza da ogni punto di vista".
Nonostante il settore enologico sia caratterizzato dal calo dei consumi e una flessione dell'export, Amorim Cork Italia continua quindi a guardare con aspettativa al domani non smettendo di investire risorse. In tal senso si appresta a festeggiare i 25 anni della sua presenza in Italia supportando un ampliamento della sede operativa che, dai 3.600 mq iniziali arriverà a 8.000 mq con un conseguente aumento della capacità produttiva del 50% entro la fine del 2024.
Alla crescita di operatività si somma l'attenzione alla sostenibilità: un nuovo traguardo è stato raggiunto con la revisione del disciplinare VIVA (Programma del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica che dal 2011 promuove la sostenibilità del comparto vitivinicolo italiano) che prevede l'uso dei fattori di emissione carbonica calcolata dai produttori di packaging al posto dei dati standard, migliorando le prestazioni climatiche delle bottiglie di vino. Ciò significa che Amorim Cork Italia può rendicontare il bilancio di Co2 a chi sceglie le sue chiusure in sughero, la cui carbon footprint viene rilevata per l'intera filiera.
Prosegue poi il progetto Etico, a favore della sostenibilità ambientale e sociale: al momento si promuove Suber, iniziativa di recupero e valorizzazione della granina di tappi di sughero usati che diventano arredamento e accessori di design, quest'anno pensati per il mondo del vino. L'intento è generare un'economia circolare del sughero, una materia naturale che, dopo essere stata utilizzata come tappo, torna in cantina sotto forma di un complemento d'arredo originale.
Per Amorim Cork, del resto, il sughero rappresenta un valore premium nonché un imbattibile baluardo della sostenibilità ambientale elevato, attraverso le politiche aziendali, a difensore della sostenibilità sociale. La casa madre del gruppo, in Portogallo, sta portando avanti un ampio progetto di riforestazione piantando 1,5 milioni di nuove querce da sughero di cui 400.000 solo nel 2024.
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A cura di Matteo Cioffi
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