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06 Luglio 2016Pioggia, ma quanto mi costi. Così si potrebbero riassumere gli effetti del maltempo che ha travolto l'Italia tra fine primavera e inizio estate, con pesanti ripercussioni sul turismo balneare, che ha visto la presenza di ben 3 milioni di turisti in meno sulle coste del Belpaese rispetto allo scorso anno. Un dato che si traduce in una perdita di 400 milioni di euro come stimato dalla Fipe - Federazione Italiana Pubblici Esercizi.
Secondo le elaborazioni dell'Ufficio Studi Fipe, l'instabilità delle condizioni meteo di giugno ha fortemente condizionato l'avvio della stagione e, con essa, del turismo estivo. In media i flussi registrati in questo mese rappresentano poco meno di un quinto di quelli complessivi dell'estate (inerenti al periodo compreso tra giugno e settembre), e anche di quelli che si indirizzano esclusivamente verso le località balneari. Proprio con riferimento al turismo balneare le presenze, sia italiane che straniere, nei mesi di giugno degli ultimi sei anni hanno oscillato intorno a una media di 18 milioni, a cui se ne aggiungono un altro paio dovuti alle seconde case.
"Le prime evidenze parlano di una stagione che fatica a prendere il via - commenta il presidente di Fipe Lino Enrico Stoppani -, con una stima del - 13% delle presenze rispetto allo stesso mese di un anno fa: in termini assoluti mancano all'appello poco più di 3 milioni di presenze per oltre 600mila arrivi. Sono dati purtroppo preoccupanti per il settore che si trova a fronteggiare una situazione di sostanziale incertezza, dovuta da un lato alle condizioni climatiche avverse, dall'altro purtroppo anche in seguito a previsioni metereologiche imprecise, spesso da fonti non autorevoli e improntate all'allarmismo, che hanno indotto molti turisti ad evitare le partenze. Uno scenario che mette a serio rischio anche l'occupazione di almeno 10mila delle assunzioni a carattere stagionale. Una parte della stagione è stata purtroppo compromessa, tuttavia gli operatori confidano in un rapido miglioramento, in parallelo con l'arrivo del bel tempo".
I dati Fipe mettono in luce anche un pesante impatto sulla spesa, stimato in una perdita di circa 400 milioni di euro che ha interessato tutte le attività di servizio al turista, dall'alloggio alla ristorazione, dai servizi balneari e di intrattenimento a quelli commerciali. Rilevante, ma difficilmente calcolabile, la flessione dei consumi degli escursionisti nelle attività balneari a ridosso dei grandi centri urbani. Effetto maltempo anche sui listini: i prezzi dei servizi turistici difficilmente potranno invertire nei prossimi mesi il trend deflattivo che a maggio ha toccato -1,6% rispetto a un anno fa. In sensibile calo risultano i prezzi degli alloggi e dei servizi di trasporto, mentre ristorazione e servizi ricreativi e culturali mostrano una maggiore vivacità, principalmente per effetto della spinta dovuta alla componente non turistica della domanda.
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