pubblici esercizi
26 Febbraio 2020La Regione Lombardia revoca la chiusura forzata di bar e locali notturni alle ore 18, imposta sull'onda dell'emergenza coronavirus. Con una limitazione: per evitare assembramenti, il servizio bar dovrà essere gestito solo al tavolo dal personale e non direttamente al bancone.
"I bar e/o pub che prevedono la somministrazione assistita di alimenti e bevande - si legge sul sito della Regione - non sono soggetti a restrizioni e pertanto possono rimanere aperti come previsto per i ristoranti, purché sia rispettato il vincolo del numero massimo di coperti previsto dall'esercizio".
La revoca è giunta a seguito delle richieste avanzate alla Regione dalle associazioni di categoria.
Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata ieri dal presidente della Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi), Lino Enrico Stoppani, agli esercenti lombardi, in cui annunciava la richiesta che la federazione ha portato all'attenzione degli amministratori regionali lombardi.
Milano, 25 febbraio 2020
AI SIGNORI TITOLARI DEI
PUBBLICI ESERCIZI LOMBARDI
Cari Colleghi,
rivolgo queste considerazioni ai titolari di attività di Pubblico Esercizio, che stanno vivendo uno dei loro momenti più complessi e disorientanti della loro storia, come conseguenza alla grave emergenza pubblica collegata alla diffusione del “Coronavirus” (Covid-19). Ciò avviene in un contesto già delicato per il nostro Paese, che da tempo fatica a superare la preoccupante stagnazione della sua economia e che oggi si trova davanti ulteriori criticità da gestire, oltre che nuove sensazioni individuali e collettive di insicurezza.
La nostra Associazione di rappresentanza, pur nella responsabile volontà di collaborare in tutti i modi per scongiurare pericoli alla salute pubblica, è d’altra parte consapevole - ed estremamente preoccupata - della gravità della situazione per le imprese. Di conseguenza, sta trasferendo alle Autorità, chiamate a gestire l’emergenza e ad assumere determinanti decisioni, i danni, i disagi e le esigenze dei Pubblici Esercizi, che svolgono, ogni giorno, la loro funzione con un “pubblico” di milioni di consumatori.
Per quanto riguarda la nostra categoria, le limitazioni imposte ai “bar, locali notturni e qualsiasi altro esercizio di intrattenimento aperto al pubblico” a svolgere attività nella fascia oraria 18:00-06:00, aggiungono ulteriori difficoltà, mettendo a rischio la tenuta economica di molte imprese del settore.
Fin da subito abbiamo manifestato dubbi sull’efficacia di disposizioni che contrastano il contagio con l’imposizione di limitazioni per fasce orarie a categorie di attività, peraltro con difficoltà interpretative a contornare le attività interessate dai provvedimenti, vista anche la legislazione che ha introdotto la “tipologia unica” per le attività di Somministrazione.
Indipendentemente da tali perplessità, già manifestate, abbiamo richiesto la possibilità di differire quantomeno l’obbligo di chiusura per le attività di Bar dalle ore 18 alle ore 20.
Inoltre, stiamo richiedendo al Governo provvedimenti di sostegno eccezionale, in particolare a riguardo di:
- sospensione dei contributi e premi come già avvenuto in precedenza in occasione di eventi e calamità naturali;
- previsione di fondo di contribuzione per i titolari di pubblico esercizio, come ad esempio bar, pub, ristoranti, locali da ballo etc., interessati dall’obbligo di sospensione dell’attività (l’entità potrebbe essere stabilita, ad esempio, secondo quanto avvenuto in occasione di eventi straordinari come terremoti, alluvioni ecc);
- estensione delle previsioni delle causali del Fondo Integrazioni Salariali alle imprese non ricomprese e previsione della cassa in deroga anche per tutte le causali che non sono ricomprese in quelle già previste per il Fondo Integrazione Salariale, sia riferite alle zone direttamente coinvolte ed interessate da provvedimenti e misure di contenimento, sia indirettamente al settore dei pubblici esercizi in conseguenza della riduzione dei flussi turistici e della forte contrazione della domanda interna.
Il nostro impegno è quello di assicurare un attento e qualificato presidio all’evoluzione della situazione, attraverso il sistematico confronto con le Istituzioni a cui è affidata la gestione dell’emergenza e nella speranza che la normalità possa essere presto ripristinata.
Ben conoscendo i valori e la forza di cui sono dotati gli imprenditori del nostro settore, Vi invito, con profondo rispetto, a farVi coraggio, confrontandoVi costantemente con i Vostri colleghi e con le Associazioni di riferimento, recuperando le migliori energie e risorse, indispensabili per superare gli effetti collaterali del “Coronavirus”, tra cui il senso di frustrazione e di incertezza che caratterizzano il momento.
Con profonda e sincera stima, un cordiale saluto.
IL PRESIDENTE
(dott. Lino Enrico Stoppani)
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A cura di Matteo Cioffi
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