pubblici esercizi
16 Maggio 2020Nel momento in cui scrivo queste righe non so ancora come andrà a finire la cosiddetta Fase 2. Ossia se la riapertura delle attività di pubblico esercizio segnerà un primo passo verso un faticoso ritorno alla normalità, un po’ di luce dopo lunghe settimane di grate abbassate e inattività forzata, oppure se i contagi torneranno ad aumentare costringendo le autorità a nuove misure restrittive. E quindi ad una nuova fase difficile.
“Difficile”, si fa per dire. Non è la parola giusta per definire la situazione di chi si vede costretto ad interrompere di punto in bianco il proprio lavoro e si ritrova da un giorno all’altro senza più entrate e con le bollette da pagare. La verità è che per molti la situazione è drammatica, per alcuni addirittura disperata. Per tanti titolari si tratta di vera e propria impossibilità di far tornare i conti; il problema non è semplicemente una prevedibile forte riduzione dell’incasso (ancora più grave dopo mesi di “guadagni zero”), bensì di costi che superano le entrate ipotizzabili con la forte riduzione del numero dei coperti e della clientela in genere.
[caption id="attachment_159213" align="alignright" width="150"] David Migliori[/caption]
Il panorama che andiamo a raccontare nelle prossime pagine è pertanto quello di una riapertura che non è una festa. Certamente è un risveglio positivo, un’alba dopo la notte, un momento di soddisfazione, quella di poter tornare a fare il proprio lavoro, rivedere i clienti, servire al tavolo, fatturare e incassare. Ma resta il “buco” dei mesi passati e le prospettive incerte del futuro. Come gestire l’afflusso al bancone del bar che per molti era il fulcro dell’attività? Che percentuale di incasso è ipotizzabile con la riduzione del numero dei posti a sedere? E le nuove attività di delivery e consegna a domicilio, che possono garantire un po’ di ossigeno, quanto costano?
Difficile rispondere. Tutto è nuovo e non ci sono case history da cui trarre insegnamento. Si naviga a vista, si impara giorno dopo giorno dall’esperienza.
Noi abbiamo provato, come di consueto, a fornire qualche indicazione ai nostri lettori “in trincea” e speriamo ancor più del solito di poter essere utili. Nelle prossime pagine parleremo quindi di sicurezza. Anche della vostra sicurezza, perché tutti pensano alla sicurezza dei clienti, dimenticandosi che anche l’esercente ha l’interesse e il diritto di salvaguardare la propria salute, a rischio molto più di altri, visto che è a stretto contatto con un numero elevatissimo di persone. Abbiamo anche raccolto molte testimonianze di colleghi che vi facciano sentire meno soli e vi diano l’idea di essere in una situazione certamente difficile, ma che coinvolge migliaia di persone. In un messaggio accorato e appassionato, il presidente della Fipe, Lino Stoppani, si fa portavoce della necessità di affrontare la situazione dal punto di vista delle misure economiche a favore della categoria.
In questo periodo vi consiglio di visitare spesso il nostro sito MixerPlanet. Se il giornale è lo spazio dell’approfondimento lento, delle idee e delle riflessioni, il sito è il luogo delle informazioni pratiche, rapide e soprattutto aggiornate (visto che tutto cambia molto velocemente, i metri di distanza tra le persone, come le misure di sostegno economico e i requisiti per poterle ottenere).
Chi ha pensato che il periodo di chiusura forzata potesse avere un positivo effetto sull’animo umano, per ragioni che personalmente trovo misteriose, e che saremmo usciti dal lockdown migliori, come accade dopo le guerre vere, ha avuto subito occasioni per ricredersi. Ma la speranza è che questa pandemia, che costringe forzatamente a cambiare abitudini consolidate, possa essere anche una occasione per rinnovarsi e per rilanciare le attività con nuove idee e soluzioni. E anche per trovare nuove forme di business, come può essere la consegna a domicilio del caffè espresso laddove la densità degli abitanti o degli uffici lo permette. Ribadisco quanto detto il mese scorso: sappiamo dare il meglio nei momenti difficili. Dobbiamo tutti, ognuno nel proprio ambito, dare il meglio di noi stessi per uscirne al meglio, usando le nostre armi migliori, creatività, genio e sregolatezza…
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A cura di Matteo Cioffi
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