caffè
21 Ottobre 2021Il nuovo libro firmato Bazzara è in arrivo entro fine anno e porta con sé un parterre di nomi di altissima levatura come intervenuti nella pubblicazione. Punto saldo fondamentale se si parla di settore caffeicolo è la città del caffè, Trieste, conosciuta a livello nazionale ma anche internazionale: il capoluogo, fatta eccezione per la coltivazione, è l’unica città d’Europa in cui è presente tutta la filiera del caffè, dal chicco alla tazzina. E, proprio per questo motivo, a fare da portavoce per la città in apertura del libro il Primo Cittadino, il Sindaco Roberto Dipiazza, ripercorre le tappe fondamentali della tradizione caffeicola triestina.
Dipiazza ricorda l’importanza del Porto franco, istituito più di 300 anni fa (nel 1719), della notorietà dei caffè storici della città visitati da intellettuali di fama mondiale quali Saba, Svevo e Joyce. Il Sindaco triestino afferma poi con orgoglio che, per i suoi concittadini, il caffè è parte del DNA e scrive “il variegato mondo del caffè locale riflette non solo l’affezione che ha Trieste per questa bevanda ma anche le sfumature dei nostri cittadini, la multiculturalità tipica di una città di confine e le usanze che la rendono unica”.
Sezione di altrettanta rilevanza è, dulcis in fundo, quella dedicata alla sostenibilità, il cui intervento conclusivo porta la firma del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Stefano Patuanelli. Il libro presenta moltissime tematiche tra cui coffee 4.0, l’innovazione e la digitalizzazione del settore caffè, le politiche agricole legate anche ad uno dei maggiori paesi al mondo per il caffè, la Colombia, ma anche un capitolo intero dedicato alla sostenibilità con particolare attenzione a numerosi punti dell’Agenda 2030 dello sviluppo sostenibile: tra questi in particolare il punto 13, focus sul cambiamento climatico. Il punto 17 poi rappresenta per i Bazzara la chiave, ovvero la mission che fa anche da fil-rouge in tutto il libro e che unisce il senso del libro stesso, la partnership del “fare rete”.
“È fondamentale fare rete e agevolare il trasferimento delle conoscenze e dei risultati della ricerca, affinché si arrivi a prodotti via via più salutari e rispettosi dell’ambiente e delle persone” scrive nel suo intervento il Ministro Patuanelli. “Allo stesso tempo, l’agroalimentare deve rinnovarsi senza perdere il contatto con la tradizione, vera forza del nostro Paese”.
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