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19 Novembre 2021Da Quagliarini a Bugiada, da Marcellin a Lutz: il filo conduttore è l'esasperazione. Nel momento di scrivere questo pezzo, tra l'altro, sono Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige le regioni in maggiore difficoltà. Probabilmente, resteranno bianche anche la prossima settimana, ma resta altissimo il rischio zona gialla. "Si respira un clima di insicurezza e di tensione. Risultato? Molti clienti hanno dimezzato gli ordini per via della paura che a Natale le restrizioni saranno diffuse e i locali chiusi", ci confida un imprenditore friulano del mondo del vino che preferisce restare nell'anonimato.
[caption id="attachment_174151" align="aligncenter" width="696"] Un signature del Black Sheep di Bolzano[/caption]
Da Udine a Bolzano: "Ansia e rabbia sono i sentimenti più diffusi perché la situazione sta precipitando a causa dei No-Vax, che nelle valli sono molto numerosi. Per colpa loro rischiamo di saltare tutti", commenta Simone Lutz titolare del Black Sheep con una nota di amarezza.
[caption id="attachment_161428" align="aligncenter" width="265"] Oscar Quagliarini[/caption]
E spostiamoci a Senigallia. "Sono esasperato. Dopo quasi due anni di restrizioni e di lavoro a intermittenza abbiamo bisogno di tornare alla normalità. Dovrebbe essere chiaro ormai che la strada per uscire da questa situazione passa dalla vaccinazione. Basta guardare quello che accade nei Paesi dove la percentuale di vaccinati ė inferiore alla nostra. Quindi, l'unica soluzione per uscire dal perenne stato di incertezza è che tutti si vaccinino", sbotta Oscar Quagliarini. Che poi aggiunge: "Allo stato dei fatti, non sono accettabili altre chiusure per i locali, fossero anche di soltanto una settimana".
[caption id="attachment_105820" align="aligncenter" width="696"] Luca Marcellin[/caption]
Dalle Marche a Milano. "È ingiusto pensare di penalizzare tutti, quando il problema principale sono i non vaccinati. Ormai quasi nessuno si può permettere un'ulteriore chiusura. Le soluzioni, quindi, ora sono solo due. La prima: lo Stato protegge il diritto al lavoro e la libertà dei vaccinati limitando le restrizioni a chi non lo è. La seconda: a gennaio ci anticipano l'ottanta per cento di fatturato del mese di eventuale chiusura, ci bloccano le spese fisse e quelle relative al Tfr, che dovrebbe pagare l’Inps. E ci assicurano una cassa integrazione degna e puntuale per i dipendenti", afferma Luca Marcellin titolare del Drinc.
[caption id="attachment_195536" align="aligncenter" width="459"] Cristian Bugiada[/caption]
E arriviamo a Roma dove Cristian Bugiada, titolare de La Punta Expendio de Agave, osserva: "Occorrono misure diverse. Di certo, in Italia abbiamo una buona percentuale di vaccinati. Uno dei problemi è che abbiamo abbassato la guardia. In pochi, per esempio, ormai rispettano le distanze e usano le mascherine. Personalmente, partirei dal mantenere questo tipo di precauzioni. Ma basta parlare di chiusure".
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A cura di Matteo Cioffi
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