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17 Luglio 2024Sarà un'estate all'insegna della birra no/lo alcol, monovitigni e della mixology legata a gin e tequila: a sostenerlo Partesa, società specializzata nei servizi di vendita, distribuzione, consulenza e formazione per il canale Horeca che annovera un portfolio prodotti di oltre 7000 referenze.
BIRRA LOW E NO ALCOHOL
La birra continuerà dunque a essere la regina indiscussa dei momenti di convivialità, soprattutto quella "speciale" come Ichnusa Ambra Limpida, Birra Messina Cristalli di Sale e la nuova Birra Messina Vivace con leggere note agrumate di limoni siciliani. A dominare in assoluto le richieste estive però saranno le low o no alcol come Heineken 0.0 e Birra Moretti Zero.
Così come emerso da una recente indagine condotta da BVA Doxa per il Centro Informazione Birra (CIB) di AssoBirra, 8 amanti della birra su 10 conoscono le low/no, 2 su 3 le bevono, soprattutto come alternativa alla birra tradizionale (in particolare quando si deve guidare), e 1 su 4 le considera una bevanda rinfrescante da bere durante i pasti e le occasioni sociali. E se ad apprezzarle maggiormente sono i giovani della GenZ, a registrare i consumi più elevati è la GenX, confermando un gradimento trasversale alle diverse fasce di età. I motivi? Le birre low o no alcol sono considerate più salubri avendo un profilo gustativo simile alla birra classica ma con un minor apporto calorico.
VINO: MONOVITIGNI E SPARKLING
Per quanto riguarda il vino, gli amanti continuano a richiedere monovitigni e denominazioni che meglio sanno esprimere tutte le sfumature delle terre di provenienza, con preferenze, spinte anche dal caldo e da abbinamenti con piatti più leggeri, per i vini bianchi dallo stile moderno, con una buona acidità e una grande bevibilità.
In ascesa anche gli sparkling, a partire dai Metodi Classici italiani che continuano a migliorare il livello qualitativo. Sarà proprio il vino italiano il protagonista delle carte estive, capace di assicurare un ottimo rapporto qualità-prezzo, fortemente apprezzato dopo i mesi di inflazione che hanno ridotto il potere d’acquisto. Tra le regioni da tenere d’occhio la Campania, a partire dalla Costiera Amalfitana, e il Triveneto, dall’Alto Adige che sta portando sempre più in alto le sue produzioni, al Trentino che sta facendo un ottimo lavoro in particolare nel mondo bollicine, fino alla rinascita enologica del Friuli-Venezia Giulia.
SPIRITS, VINCONO I PREMIUM
Sul fronte spirits, dopo mesi di ascesa si assesta il trend della premiumizzazione, mentre prosegue quello della miscelazione. Il gin continua a fare la parte del leone a cui si affianca, ma senza sostituirsi, la tequila, a discapito del rum che perde terreno in tutte le fasce. La passione per l’aperitivo di qualità guida poi la crescita del Vermouth Premium (soprattutto la denominazione Vermouth di Torino) e del Bitter, con la domanda guidata dal brand ma anche dalla qualità degli ingredienti e dalla loro territorialità, mentre nell’afterdinner crescono le richieste di amari di qualità.
Tendenze, queste, anticipate da Partesa con la Premium Collection della sua linea di spirits private label Liq.ID, composta da Gal 41, il London Dry Gin con luppoli selezionati, Amarottanta, un amaro con 80 erbe e spezie da tutto il mondo, Vermouth Di Torino, un vermouth classico arricchito dalle aromatiche artemisie, e Bitter, con protagonista la genziana e una nota amaricante.
Da tenere d’occhio, infine, il Limoncello, che sembra ritrovare una nuova primavera con la miscelazione, a partire dal Limoncello Spritz già molto apprezzato nella Mitteleuropa. Ed è proprio lo Spritz, insieme con il Gin & Tonic, a guidare la crescita dei cocktail in fusto, soluzione apprezzata per la sua praticità e rapidità di servizio, in particolare durante i festival, nelle discoteche di grandi dimensioni e nei locali che non dispongono di personale specializzato.
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