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22 Luglio 2024Il settore delle discoteche e sale da ballo continua a soffrire e a scontare le conseguenze del periodo pandemico, ma si assiste a una ripresa che dà fiducia alle imprese.
Negli ultimi vent'anni, in Italia hanno chiuso quasi 3mila discoteche, passando da 7.000 a scarse 3.400. Tra le cause scatenanti del declino non c’è solo il Covid, ma anche l’abusivismo più volte denunciato dalle associazioni di categoria del comparto e il calo demografico che ha sottratto giovani al mondo della notte.
«Assistiamo finalmente a una ripresa che dà fiducia alle tante imprese che continuano a operare in questo mercato», commenta Maurizio Pasca, presidente di Silb-Fipe, sindacato italiano locali da ballo, commentando i dati dell’ultimo Rapporto SIAE che segnalano una crescita degli spettatori e della spesa di discoteche e sale da ballo rispettivamente del 15% e del 19% sul 2022. «Per dare continuità al rilancio del comparto, è tuttavia necessario ripensare i modelli di business per mettersi in sintonia con le profonde trasformazioni del contesto socio-economico, dei trend e degli stili di vita», ha aggiunto Pasca.
Nonostante la ripresa, però, i livelli raggiunti sono ancora inferiori del 20% e del 32% rispetto al periodo pre-pandemia. Con il drastico calo demografico che ha portato a una riduzione di 3 milioni di giovani negli ultimi vent’anni.
«Ora più che mai è importante ampliare il target della clientela, intercettare le nuove esigenze di intrattenimento e ragionare secondo una logica di integrazione all’interno della più ampia offerta turistica, intensificando i servizi nei mesi estivi, in cui è alta la domanda per gli eventi legati alla musica e al ballo, soprattutto all’aperto», ha concluso Pasca. Che aggiunge: «Allo stesso tempo, è fondamentale che le autorità pubbliche potenzino il contrasto all’abusivismo, fenomeno in continua crescita nel settore, non solo per far rispettare il principio “stesso mercato, stesse regole”, a garanzia delle imprese che svolgono l’attività in maniera legale, ma anche per fornire tutele per la salute e la sicurezza dei cittadini».
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A cura di Matteo Cioffi
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