pubblici esercizi
20 Settembre 2012Egregio Codacons,
Penso che quando un locale cambia gestione e cucina sia obbligato a rimuovere tutte le insegne attestanti i giudizi delle guide culinarie (ad es. Michelin) della precedente gestione. In particolare mi riferisco al ristorante xxxxx a Torino. Questo locale infatti si vanta di essere stato citato anni prima nelle varie guide, e ha lasciato gli adesivi attestanti le segnalazioni nella vetrina d’ingresso del ristorante. Ritengo corretto questi adesivi vengano rimossi al più presto anche perché la qualità del cibo e’ veramente scadente!
Gentile Signore,
Il consumatore ha perfettamente ragione. Basti pensare a cosa scrive la guida Gambero Rosso sul proprio sito internet: “Gambero Rosso ha dato un contributo fondamentale nella valorizzazione dell’enogastronomia italiana svolgendo un ruolo di stimolo nei confronti di ristoratori, produttori di vino e artigiani. Il segreto? Raccontare il cibo e il vino a partire dalle persone”. Se si racconta un ristorante a partire dalle persone, è ovvio che le valutazioni cambiano se cambiano le persone. Ci sembra questa una sintesi perfetta per definire la disavventura capitata al nostro consumatore. Ma andiamo nel dettaglio: ogni guida enogastronomica valuta i diversi aspetti di un ristorante: la qualità dei piatti, il servizio, la location, ecc. Ovviamente la recensione della qualità della cucina è lo scopo primario di tutte queste pubblicazioni. Ma se la gestione di un locale cambia, e con lei il servizio, i piatti, i prezzi, e quindi la qualità generale dell’offerta, appare scontato che le valutazioni relative alla precedente gestione non possono essere traslate in automatico sulla nuova, poiché non sarebbero veritiere. Paradossalmente le recensioni delle guide potrebbero essere anche migliori, ma di sicuro non identiche. Per tale motivo un ristorante può mantenere inalterato il nome, ma se la sua conduzione cambia, non può utilizzare – o meglio sfruttare – gli adesivi rilasciati dalle guide enogastronomiche riferiti a gestioni di anni precedenti. Perché se lo fa inganna il consumatore, e attua un vero e proprio illecito, quello di pubblicità ingannevole. Chiunque potrebbe denunciare il ristoratore e addirittura chiedere un rimborso dei conti pagati. Allargando leggermente il campo, la questione delle guide enogastronomiche presenta ancora aspetti a nostro avviso poco chiari. Di recente sono state oggetto di inchieste giornalistiche che in alcuni casi hanno evidenziato rapporti poco trasparenti con i ristoratori. Nell’era di internet, al consumatore che vuole andare sul sicuro consigliamo di leggere sul web le opinioni degli utenti circa i vari ristoranti, così da avere la garanzia di un giudizio spassionato e più che mai attinente alla realtà.
Il Codacons - Coordinamento delle Associazioni per la Difesa dell’Ambiente e dei Diritti degli Utenti e dei Consumatori - è un’Associazione di volontariato autonoma e senza fini di lucro. La sua esclusiva finalità è quella di tutelare con ogni mezzo legittimo i diritti e gli interessi di consumatori ed utenti.
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A cura di Matteo Cioffi
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