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Bartender
mixology
92
mixer
settembre 2014
Up
&
Down
gli spirits più
di tendenza
e le loro
performance
VODKA: up
Si trovano sul
mercato prodotti
sempre più raffinati.
GIN: STABILE
La gamma dei gin in commercio
si è talmente moltiplicata da
rendere difficile al consumatore
scegliere.
CACHACA: down
I drink che la utilizzano stanno
andando in disuso in questo
momento.
WHISKY: down
Scarso l’utilizzo per quanto
riguarda la miscelazione, in
crescita invece se consumato
in degustazione.
to di tutto punto da barman
e papà nella parte del cliente.
O ancora facevamo giochi di
memoria citando le ricette dei
cocktail internazionali!
Non ho mai visto possibile un
lavoro diverso e con il tempo
la passione si è rafforzata gra-
zie anche ai fortunati incontri
che ho fatto nel mio percor-
so, uno in particolare: Biagio
Zecchinelli del GrandHotel de
la Minerve a Roma che mi ha
insegnato molto su ciò che è
un barman.
Quali studi e che tipo di for-
mazionetihannoportatodo-
ve sei arrivato oggi?
Ho frequentato un istituto per
il turismo, collaborando fin da
subito con un importante cate-
ring,nelfrattempofrequentavo
i corsiAibesperchéavevo fame
di sapere tutto quello che era il
bar, sono entrato in associazio-
ne ed ho partecipato a diver-
si concorsi in cui ho ottenuto
buoni risultati.
Successivamente ho seguito
il mio bisogno di conoscere
i grandi professionisti, la mia
voglia di “rubargli il mestiere”
e sono partito per Roma, poi
alla volta di Cortina con Ursula
Chiomaall’HotelCristalloepoi
ancora stage all’estero per cu-
rare la lingua fino al ritorno in
Italia conun occhiopiù attento
allapartegestionaleedorganiz-
zativa in importanti strutture
fino a giungere con mia gran-
desoddisfazioneall’Harry’sBar
Firenze.
Il tuo stile di miscelazione è
classico, fonda le basi nella
tradizione dei bartender che
sonodiventatileggenda.Cre-
di che oggi il mercato cerchi
qualcosa di diverso?
Credo che il miglior modo di
fidelizzare un cliente sia dare
una grande qualità dei prodot-
ti e del servizio, un’attenzione
particolare, una premura com-
posta ed elegante.
Certamente dal nuovo, dall’in-
solito magari stravagante stile
del momento possiamo trarre
nuove ispirazioni per miglio-
rarci e rendere più incisivo il
nostro stile, che per quanto mi
riguarda è quello classico.
C’è sempre una maggiore
attenzione e curiosità verso
il mondo del cocktail, cosa
pensi che cerchino i clienti
al banco bar nel 2014?
In questo momento il cliente
ha davvero molta scelta e per-
tanto diventa più difficile sor-
prenderlo, vista l’ampia offerta
sul mercato di mille tecniche e
variazioni. Sono però convin-
to che l’effetto sorpresa dato
utilizzando tecniche partico-
lari come la mixology, il flair,
l’hard shake giapponese o la
molecular mixology, debba es-
sere sempre affiancati da una
profonda conoscenza merce-
ologica, prediligendo sempre
elementidiqualità,edaunforte
senso di empatia per costruire
realmenteun rapporto costrut-
tivo e di lunga durata con il
cliente. Credo che la figura del
barman porti nella sua natura
ottime qualità relazionali che,
se vengono a mancare, fanno
un anno fa thomas ha
servito un martini proprio
a roger moore, che nei
panni di 007 lo pretendeva
rigorosamente agitato,
non mescolato
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