Imprenditori di
successo
È il caso di Chen Pei Feng,
proprietario della Pizzeria ci-
nese The Kitchen di Milano,
soddisfatto delle sue scelte
di vita e di professione: «Gli
inizi della mia attività sono
stati difficili e pieni di osta-
coli. Burocrazia, problemi di
varia natura mi hanno messo
a dura prova ma ora, dopo
diversi anni, tutto funziona.
Nessun particolare problema
di integrazione e, a parte un
paio di collaboratori italiani,
ho assunto diversi dipendenti
provenienti dal miopaese, sia
per ovvie ed evidenti ragioni
di fratellanza, sia perché ab-
biamo abitudini, ritmi di lavo-
roe sincronismi assolutamen-
te uguali. Perché mai dovrei
rinunciare a tutto questo?».
Un percorso comune, ma fino
a un certo punto, quello di
Assad Ahmad Maarouf, della
Pizzeria egiziana Millenium
di Trieste; la differenza, in
questo caso, la fa la tecnica
perché «la lavorazione di im-
pasti e farine è praticamente
la stessa che utilizziamo nel
nostro paese per il pane e
i suoi derivati. Il successo
delle mie pizze e del mio
locale è quindi venuto da
sé: avevo ben poco da im-
parare quando ho iniziato a
lavorare in Italia, si trattava
solo di affinare e adattare a
pizza e gusti dei miei clien-
ti ciò che già sapevo fare».
Integrazione, professiona-
lità, immigrazione segnano
quindi punti pesanti, e non
potrebbe essere diversamen-
te: il mondo guarda sempre
più verso quella direzione,
con buona pace di chi crede
ancora in divisioni nel nome
della provenienza delle per-
sone, del colore della loro
pelle e di differenze sociali
e religiose. È l’anima globale
della tavola Italia.
M
Non solo italiani
ristorazione
Le regole del buonsenso
Determinati e
competenti
Agguerriti e concreti: queste due parole
riassumono idealmente caratteristiche e plus
qualitativi degli immigrati che lavorano a vario
titolo nel segmento pizza. Sono fame, voglia
di emergere e purtroppo desiderio di sfuggire
a situazioni sociali difficili del proprio paese
d’origine le molle di un successo professionale
sempre più crescente. Non si pensi però a
bravi pizzaioli e basta: in un mercato sempre
più difficile, competitivo e apparentemente
saturo sono le idee, la scoperta e riscoperta
di alimenti e ricette ormai dimenticate a
fare la differenza e, molto spesso, i pizzaioli
d’oltralpe nulla hanno da invidiare ai
griffatissimi colleghi nostrani. Dinamici,
intelligenti, preparati, spesso con un livello
di scolarizzazione superiore alla media danno
e daranno filo da torcere ai blasonatissimi
pizzaioli italiani e, sempre più, li si possono
vedere all’opera con successo nelle più
importanti manifestazioni e trofei che vedono
la pizza protagonista. E il futuro della pizza è,
sempre più, multietnico.
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mixer
settembre 2014