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contro i 12 della versione per
machi, che sa di testosterone
anche nei nomi, da Zombie a
Incredible Hulk.
Tanto per non fare torto a nes-
suno, c’è anche una sezione
“intermedia”, con i più classici
Margarita e Mai Tai, ma a sen-
tire il barman, orientarsi sulla
sceltadi genereèdiventato“un
gioco divertente” e per la via di
mezzononoptaquasinessuno.
Le accuse di sessismo
Eppure, tutto questo diverti-
mento, se esiste non è condi-
viso, viste le polemiche che si
sonosubitoscatenatesui social
e sui principali siti di critica ga-
stronomica. Molte femministe
dei giorni nostri hanno gridato
allo scandalo: “Anni a lottare
per l’emancipazione e la parità
e ci dobbiamo sentir dire che
non possiamo bere quanto gli
uomini.Vogliamoessere libere
di decidere”. C’è anche chi ha
dato della scelta di Los Politos
IIIuna letturapsicologica: “An-
cora con questa storia che gli
uomini vogliono proteggerci.
Sappiamo badare a noi stesse.
Chi si sbronza, se ne assume
la responsabilità, anche se è
donna”.
Più in generale, la trovata del
locale di Brooklyn è sembrata
amoltiunamossapubblicitaria
– efficace, bisogna dirlo – per
far parlare di un posto che, di-
versamente, non sarebbe sali-
to facilmente agli onori delle
cronache.
C’èpersinopiùdiunuomoche,
scherzosamente ma non trop-
po, ha protestato sostenendo
che, senzaalcool, ledonnenon
si sarebberolasciateandarevo-
lentieri, finendo con l’essere
meno disponibili.
Il parere dei barman
Di fronte a rischi oggettivi e al
pericolodiunafacilepropagan-
da, resta da capire quanto sia
ipotizzabile che anche da noi
venga proposta una carta dei
cocktail “in rosa”. Non molto,
a quanto pare, e non certo per
scarsa sensibilità dei barman.
Alberto Giannanti, titolare del
Belvedere 1966 di San Donato
di San Miniato (Pi) e presiden-
tedell’UnioneBarmen Italiani,
spiega a Mixer: “In Italia, forse
fatta eccezione per alcune re-
gioni del Nord come il Veneto
dove la tradizionealcolicaèpiù
sviluppata, le donne abitual-
mente non bevono in eccesso.
Né si abbandonano a risse o
comportamenti sconvenienti.
Non penso quindi sia neces-
sario arrivare a proporre una
carta differenziata: un barman
sa, con esperienza, preparare
un long drink più leggero, che
nulla toglie al gusto, ma con
minori effetti su chi lo beve”. Si
trattaperòdi iniziative singole,
o che rispondono alle richieste
specifiche delle clienti.
A contribuire alla scarsa ten-
denza all’eccesso, anche il con-
trollo rigoroso sulle strade, per
chidevemettersiallaguida,che
rappresentaundisincentivoim-
portante al bere, specialmente
tra le donne. Diverso il caso
di paesi come gli Stati Uniti o
l’Inghilterradove la tendenza a
uscirecon lapropria auto è de-
cisamente meno comune.
M
Tendenze
mixology
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mixer
settembre 2014
Alcool
Cosa dice la medicina
Polemiche o meno, è un fatto che per
quanto l’abuso alcoolico e i danni relativi
rappresentano un problema con prevalenza
più alta negli uomini che nelle donne, il
tasso di iniziazione al bere delle donne è
in costante crescite dagli anni Novanta e
rappresenta quindi un potenziale supporto al
restringimento della distanza di genere.
Inoltre, studi clinici hanno dimostrato che
assumendo dosi uguali di alcool nelle
medesime condizioni, le donne raggiungono
una concentrazione di alcool nel sangue più
elevata rispetto agli uomini. Non solo: dal
momento che l’alcool si diffonde nell’acqua e
che la donna ha meno acqua corporea rispetto
all’uomo, quanto ingerito si diluisce meno. E
gli ormoni femminili, estrogeni e progesterone,
potenziano l’azione dell’alcool.
la carta “al femminile” del
los politos III di Brooklyn
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