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secolo e che oggi è un’azienda agricola

con agriturismo della famiglia Maura-

cher. Zu Plun, di Siusi allo Sciliar, risale

addirittura al quattordicesimo secolo e

al Lanerhof di Marlengo si trova una

cantina del dodicesimo secolo.

Molto spesso, però, la distilleria non

coincideva con la cantina di produzio-

ne del vino e non coincide tuttora, ad

eccezione della Cantina Cooperativa di

Lagundo, che fa parte della cooperati-

va Meran Burggräfler - 380 soci e 260

ettari di vigneto - e possiede la vecchia

distilleria nel centro di Merano.

Altra particolarità della Grappa dell’Al-

to Adige è che dagli iniziali distillati

di vinacce miste, si è andata spostando

sulle grappe di monovitigno. Schiava,

Pinot Nero, Lagrein, Gewurtztraminer,

Moscato bianco e rosa, Müller Thurgau:

tutti i vitigni altoatesini hannoun lorodi-

stillato, piùomenomorbido seproviene

da uva nera o bianca, o se e per quanto

tempo viene passato in legno o no.

Punto di riferimento e traino del grup-

po di distillatori che hanno dato vita al

Marchio di Qualità è Werner Psenner,

amministratore dell’azienda fondata dal

nonno Ludwig nel dopoguerra. Psen-

ner, l’unica grande distilleria tra quelle

aderenti, è un marchio noto soprattutto

per i distillati di frutta. In particolare è

stata la prima azienda al mondo a di-

stillare le pere (chi non consce la pera

nella bottiglia Williams?). Ma è anche

uno dei maggiori produttori di grappa

di vinaccia, di cui Werner Psenner è un

infaticabile sperimentatore, sempre alla

ricerca di nuove varianti.

Anzi lasperimentazioneèunsuometodo

di lavoro, che condivide con lo storico

e silenzioso mastro distillatore Robert

Wenter, in azienda da 40 anni. A lui il

compitodi sovrintendereal delicato lavo-

ro della distillazione. AWerner Psenner

il giudizio finale olfattivo e gustativo-

qualitativo. «L’alcol è una sostanza che

trasporta gli aromi - ama ripetere - e

quindi è ilmiglior aiutoper sperimentare

nuove soluzioni, nuovi gusti». Sarà per

questochenell’enorme localedove ripo-

sano per 24-36 mesi più di 400 barrique

di rovere francese, ve ne sono alcuni top

secret dove si stanno affinando nuove

creazioni. Psenner, chehanella suagam-

ma 15 distillati di frutta, 12 grappe e 10

liquori, produce un milione di bottiglie

da 0,70 litri, di cui il 45% di grappa. «La

grappa sta riscuotendo grande interesse

nei mercati internazionali, con tassi di

crescita a due cifre», dice Psenner. (Fa-

brizio Gomarasca)

M

Grappa

104

mixer

dicembre/gennaio 2015

Süd Tirol/Alto Adige

Un Marchio per la

Qualità Eccellente

Il marchio di Qualità Alto Adige indica un

livello qualitativo nettamente superiore

a quello previsto dagli standard di legge.

Si tratta di un marchio che deve essere

utilizzato per contrassegnare soltanto

particolari prodotti agroalimentari, che

presentano una qualità eccellente e che

possono utilizzare la denominazione

d’origine Alto Adige. Il marchio di qualità è

un segno di riconoscimento, che comunica

e garantisce ai consumatori la provenienza

altoatesina e i processi produttivi

secondo criteri di qualità elevati, selettivi

e obiettivi. Il rispetto dei vari criteri di

qualità stabiliti è garantito da enti di

controllo indipendenti e accreditati.

La Grappa.

Il Marchio di Qualità Alto

Adige garantisce l’utilizzo esclusivo di

vinacce altoatesine e non è consentita

la colorazione per mezzo di additivi, ad

eccezione di quella naturale ad opera del

legno dei fusti durante l’invecchiamento e

della colorazione con caramello per il tipo

“Stravecchio”. La dolcificazione è permessa

nel limite dei valori percentuali previsti

dalla legislazione vigente. È vietato il

ricorso a bonificanti e additivi di altro tipo.

Il rispetto delle rigorose direttive di qualità

è garantito da un organo di controllo

indipendente.

Mercato di sbocco.

La grappa altoatesina

può essere acquistata direttamente dai

produttori o presso enoteche e negozi

specializzati. Il mercato principale per la

grappa è l’Alto Adige e il resto d’Italia.

Conservazione e varietà.

Dopo la

distillazione, la grappa viene conservata

per circa sei mesi in contenitori di vetro

o di acciaio. Le grappe così conservate

sono classificate come grappe giovani, a

prescindere dalla durata di conservazione.

La grappa che viene conservata per un

periodo di almeno 12 mesi esclusivamente

in fusti di legno è invece denominata

“vecchia” o “invecchiata”. I fusti di legno

non devono essere verniciati né sigillati

con resine sintetiche. La grappa la cui

conservazione si protrae per almeno

18 mesi nelle stesse condizioni è detta

“stravecchia” o “riserva”.

Il gruppo di fondatori del Consorzio della Grappa Qualità Alto Adige (a destra).

Sopra, classici bicchieri per la degustazione della grappa.