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contareefficacementeai clienti

la storia e i plus del prodotto e,

al contempo di usare corretta-

mente l’attrezzatura necessaria

alla sua valorizzazione. La pre-

parazionedichilavoradietroal

bancone,chespessosirivelaun

anellodebolenel nostroPaese,

costituisce infatti un elemento

irrinunciabileperriuscireacol-

mare lamancanza di contenuti

che oggi caratterizza la caffet-

teria italiana».

Voci concordi

La strada scelta da Sanapo con-

ferma, quindi, sul campo la tesi

proposta da un professionista

del caffè come Andrej Godina

proprioinpassato,nellepagine

di Mixer. Secondo il trainer di

Scae, infatti, i tempi sono ma-

turi per sdoganare il concetto

che l’espresso debba costare

sempre e ovunque un euro.

Si potrebbe invece - sostiene

l’esperto - adottare una diffe-

renziazionedell’offertacalibra-

ta in funzione della qualità. A

prima vista una provocazione,

che sembra però trovare non

pochi consensi da parte di chi

lavora sul campo.

«Quello suggerito da Godina

rappresenta uno spunto inte-

ressante - osserva Elena Casa-

nova, titolare del centralissimo

Bar Pasticceria Ferro di Finale

Ligure, cittadina a forte voca-

zione turistica della riviera di

Ponente -. Sedovessi applicarlo

al mio locale però, credo le-

gherei il costo maggiore della

tazzinanontantoalfattorequa-

litativo - offro già una miscela

studiataappositamentepernoi

dallatorrefazionePasqualinidi

Villanova di Albenga - quanto

a quello del gusto: penso, in-

fatti, che una clientela di fascia

medio-altacomequelladelmio

bar potrebbe essere disposta a

unsovrapprezzo,magarilegato

alservizioaltavolo,inpresenza

di miscele capaci di soddisfare

palati diversi, con sapori più o

meno forti. Lo stesso del resto

avviene già, con successo, nel

caso della cioccolata. L’unica

avvertenza sarebbe utilizzare

di volta in volta solo piccole

quantitàperognitipologia,così

da procedere amacinature fre-

quenti e scongiurare il pericolo

dellaperdita di aroma e gusto».

La proposta dunque piace. E

questovaleanchesesiinterpel-

lanolocaliattivineicentristorici

dicittàpiùgrandi.«L’ideaèbella

- commenta Andrea Ciancoli-

ni, titolare del Bar Grandori di

Viterbo -, anche se purtroppo

un clima economico non cer-

to ottimale potrebbe deporre

a sfavore di un innalzamento

dei prezzi. Detto questo, però,

devo anche rilevare che, pur

in presenza di minori risorse

economiche,laqualitàcontinua

a essere ricercata: nel caso dei

drink, per esempio, noto che

si tende a bere meno, ma be-

ne. Credo, quindi, che puntare

sulla differenziazione nel caso

del caffè potrebbe incontrare

il gradimento dei consumatori

dando al contempo buoni ri-

sultati sul fronte del business».

E la valutazione non cambia,

seppure con alcuni distinguo,

se ci si sposta a Cremona. «Ve-

doqualchedifficoltà - ammette

Marco Miglioli, titolare del Bar

Gelateria San Giorgio - sotto il

profilo operativo in relazione,

per esempio, alla gestione dei

macinacaffè e delle postazioni

di lavoro. Molto, insomma, di-

pende dal locale e dallo spazio

disponibile. Per contro, credo

che i miei clienti sarebbero

certamente invogliati a prova-

re miscele più costose, spinti

soprattutto dalla curiosità».

Dalla teoria (di Godina) al-

la pratica (degli esercenti), il

passo quindi potrebbe essere

piuttosto breve.

M

Caffè

pubblico esercizio

Il caso

Ditta

Artigianale:

l’obiettivo è

l’eccellenza

Il locale aperto da Francesco

Sanapo a Firenze si propone

di dare nuova luce al

caffè italiano, spingendo

il consumatore a una

maggiore consapevolezza

del contenuto della tazzina.

L’offerta varia ogni settimana

e contempla solo caffè tostati

freschi che vengono serviti

secondo differenti metodi

di estrazione, dall’espresso

al metodo del “pour over”,

così da proporre anche

gli infusi di caffè, in linea

con le ultime tendenze di

consumo internazionali.

Ditta Artigianale si distingue

però anche per il design

innovativo, pensato per

abbattere le barriere tra

cliente e barista, come

dimostra il bancone alto solo

90 cm anziché i tradizionali

120 cm.

26

mixer

DICEMBRE/GENNAIO 2015

L’evento

Io bevo caffè di qualità

Fare conoscere i segreti dell’espresso. E’ questo l’obiettivo di “Io bevo

caffè di qualità”, evento itinerante nato su iniziativa di Francesco

Sanapo e Andrej Godina e giunto ormai alla sua quarta stagione.

Dopo il primo appuntamento andato in scena a Lecce lo scorso 11

settembre, e dopo la special edition tenuta presso il caffè storico San

Marco di Trieste in concomitanza con la fiera Triestespresso Expo, il

calendario prevede una tappa a Milano (14 febbraio 2015) e una a

Rovereto (aprile 2015).