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e sempre con materie prime

fresche di giornata. A pranzo,

meglio puntare invece su un

business lunch articolato in

una mini carta. El Coq, per

esempio, offre 3 antipasti, 3

primi, 3 secondi e 2 dessert

a un prezzo contenuto: due

piatti a scelta vengono 24

euro, dessert escluso. Per

quanto riguarda la rotazio-

ne, è consigliabile cambiare

le proposte ogni 7-10 giorni:

data la tipologia di ristorazio-

ne è difficile che un cliente

torni il giorno dopo, ma se

quando lo fa trova un menu

diverso è più stimolato a rei-

terare l’esperienza.

Perché vale la pena pro-

porre a cena un menu a

sorpresa?

Perché la flessibilità è essen-

ziale per contenere i costi,

per mantenere un team ri-

stretto, nonché per ridurre

gli sprechi. Senza contare che

la cena a sorpresa consente

di offrire sempre prodotti

freschissimi.

Uno sguardo al mondo del

dessert: consigli?

È importante creare conti-

nuità tra portate principali

e dessert: per quanto mi ri-

guarda, il passaggio ai dolci

deve avvenire in modo de-

licato, senza contrasti. Noi,

per esempio, puntiamo sul

mondo vegetale come filo

conduttore dell’intera espe-

rienza di degustazione non-

ché su dessert poco dolci.

Il successo di un ristorante

dipende anche dal perso-

nale. Suggerimenti?

Ribadisco: oggi il perso-

62

mixer

dicembre/gennaio 2015

ristorazione

Lorenzo Cogo

FRAGOLA VIOLA

gelato al miele, siero di latte di capra