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nale deve essere ridotto al

minimo. In cucina, oltre al

secondo chef, mi avvalgo di

due- tre stagisti con contrat-

ti di sei mesi. Con i ragazzi

sono molto chiaro: garanti-

sco un’esperienza formativa

seria e stimolante, ma non

illudo nessuno sulla possibi-

lità di essere assunto a fine

percorso.

E come scegli gli stagisti

che lavorano con te?

Dato che lo staff è ristretto,

cerco giovani qualificati, de-

terminati, grintosi e con un

percorso alle spalle coerente.

Mi spiegomeglio: perché una

collaborazione lasci il segno

deve durare almeno un se-

mestre. Inoltre, prediligo chi

mastica un po’ di inglese.

Per avere successo quali

sono gli errori da evitare?

Sottovalutare l’importanza

di un business plan serio e

scegliere con superficialità

la location, senza verifica-

re la media dei coperti e le

potenzialità del ristorante.

La conseguenza inevitabile,

in questi casi, è di calcolare

male investimento necessario

e tempi del ritorno. In sostan-

za, il rischio di fallire è alto.

E poi, non avviate un’attività

senza una solidità economica

sufficiente per coprire gli ine-

vitabili imprevisti: dal guasto

di un frigo alla necessità di

rinnovare piatti e bicchieri.

Per esperienza, vi garantisco

che la serenità economica è

indispensabile per lavorare

bene e che occorrono almeno

20 mila euro in cassetto per

un locale di piccole dimensio-

ni. Inoltre, credo che i giovani

nondebbanodisperdere trop-

pe energie in attività collatera-

li come libri, convegni e corsi

di cucina: per maturare una

forte identità occorrono co-

stanza, impegnoepresenza in

loco. Infine, non trinceratevi

in cucina e cercate il dialogo

con la clientela, che deside-

ra un contatto umano. Tenete

presente che al cliente non

basta più mangiare bene: de-

sidera emozionarsi attraver-

so un’esperienza appagante,

che giustifichi l’investimento

di tempo e di denaro. Senza

contare che bisogna saper

ascoltare anche i consigli di

clienti e persone esterne con

cognizione di causa, chemol-

te volte aiutano a non com-

mettere ulteriori errori.

64

mixer

dicembre/gennaio 2015

ristorazione

Lorenzo Cogo

Backstage

Lorenzo Cogo a fine

intervista mi richiama

per dirmi: «Scusa, non

vorrei passare per

quello che insegna

il mestiere agli altri,

puoi segnalare per

favore che i miei

sono solo consigli?».

E con questo l’enfant

prodige della

cucina made in Italy

smentisce ancora una

volta il luogo comune

che gli chef stellati

siano delle prime

donne!

TACOS

POLLINE