(viola,nero,bronzo,argento
e oro) raggiungibili solo
partecipando a gare inter-
nazionali “Grand Slam”.
Ogni esame è composto
da 4 discipline: test di
free pouring, preparazione
drink in velocità, 10 mo-
vimenti di working flair e
10 movimenti di exhibition
flair da eseguire in un limite
di tempo prestabilito.
A ogni livello raggiunto vie-
ne omaggiato uno shaker
dello stesso colore del livel-
lo raggiunto. I grading cen-
ters e gli Examiners WFA
organizzano presso le pro-
prie sedi i “Grading Days”
e fra questi si annoverano
anche le sedi dell’Ateneo
del Bartending Planet One.
Il Flair non è sempre ap-
prezzato da tutti, alcuni
r itengono che sia una
spettacolarizzazione fine
a se stessa.
Trovi che questo pensiero
si stia pian piano supe-
rando o ci siano ancora
resistenze?
Il Flair, proposto come va-
lore aggiunto alla profes-
sionalità del bartender, è
un’arte formidabile che aiu-
ta ad aumentare la clientela
e valorizza l’interazione tra
clienti e bartenders.
Per essere un Flair Bar-
tender bisogna prima di-
mostrare di saper dosare e
produrre, in tempo ragione-
vole, i drinks per il cliente.
Insomma l’esibizione non
deve andare a discapito
della qualità.
Negli ultimi anni hai an-
che portato su un altro
livello il Flair applican-
dolo al mondo della caf-
fetteria…
Il coffee f lair rappresen-
ta una proposta comple-
t amente i nnovat iva nel
mondo della caffetteria per
valorizzare l’esperienza del
cliente finale.
Il coffee flair bartender è
l’operatore del bar che ha
conoscenza ed esperienza
sia nel campo del flair bar-
tending che della caffette-
ria. L’idea fu lanciata circa
nove anni fa da me e Andrea
Lattuada, all’epoca fresco
del titolo di Campione Ita-
liano Baristi Caffetteria, e
fu richiesta dalla SCAE co-
me seminario durante una
finale mondiale del World
Barista Champion per poi
venire riproposto in nu-
merosi paesi come special
event e per competizioni.
Noi italiani abbiamo inven-
tato l’espresso e il coffee
flair permette di rendere i
professionisti del domani
sempre più specializzati e
di aumentare la qualità del
servizio per clienti sempre
più attenti ed esigenti.
Sappiamo che sai emozio-
nare con il Flair, dovessi
farlo semplicemente con
un cocktail, quale sceglie-
resti?
Sono un amante dei cocktail
e, come per la cucina, mi
piace assaporare sempre
nuovi accostamenti.
In generale cerco di bere so-
lo drinks con distillati pre-
mium e l’aggiunta di frutta
fresca o spezie e dolcificanti
naturali.
Il cocktail perfetto per emo-
zionare il cliente è quello
costruito su misura per lui,
con prodotti di qualità, con
attenzione a tutti dettagli
così da poter offrirgli un’e-
sperienza sensoriale.
M