in parte trasversali ai prece-
denti, lamenta lo scarso af-
flusso di altri avventori, rim-
piange i Bar affollati all’ora
dell’aperitivo.
LA TIPOLOGIA DI BAR
FREQUENTATI
Ma il 20% circa che non ha
rinunciato alla tradizione
dell’aperitivo al Bar ed il 40%
che se lo concede ancora ma
con minore frequenza, che
tipo di Bar frequenta ?
E chi ha dovuto rinunciare
al rito, a quali condizioni lo
riprenderebbe ?
Posto uguale a 100 il 20% che
non vi ha rinunciato, circa
il 75% frequenta sempre lo
stesso Bar, il restante 25% ha
cambiato Bar per i motivi più
vari, solo un 3% per rispar-
miare ed un 6% per avere
una maggiore qualità.
Di questa minoranza (il
20% che non ha mai smes-
so di concedersi l’aperitivo),
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Mixer
DICEMBRE/GENNAIO 2015
Il giudizio del web
MIXOLOGY
Glossario
BAR, HAPPY HOUR & CO.
Gli
American Bar
nacquero a fine ’800 negli Stati Uniti d’America, negli alberghi di lusso, sulle
navi da crociera, sui battelli che percorrevano il Mississipi, nei Casinò e nelle case di tolleranza,
spesso proponevano musica jazz dal vivo, ebbero un boom negli anni ’20 e con l’entrata in vigore del
proibizionismo negli anni ’30 si diffusero in Europa.
Lounge Bar
è un Bar lussuoso, con salotti, divani (da cui “lounge”), quindi un ambiente esclusivo; un
ritorno alle origini eleganti dell’American Bar.
Il termine
Happy Hour
ha origini vecchie di quasi cent’anni ed indicava sulle navi militari
statunitensi la ricreazione di cui usufruivano a turno i vari membri dell’equipaggio durante gli orari
di servizio in navigazione. L’attracco in un porto di una nave militare era una grande opportunità
di business per i Bar e i locali della città, per assicurarsi le consumazioni dei marinai in libera uscita:
per battere la concorrenza alcuni Bar iniziarono ad applicare forti sconti sulle bevande alcoliche
solo negli orari in cui gli equipaggi erano a terra e l’iniziativa prese il nome di Happy Hour. Questa
iniziativa di marketing si estese nel dopoguerra a tutti gli Stati Uniti, al Regno Unito e all’Irlanda.
In Italia l’Happy Hour ha avuto il proprio momento d’oro negli anni ’80 e ’90 e si è identificato
col buffet che accompagnava l’
aperitivo
, tradizione tutta italiana, esportata nel mondo. Cinzano
vanta a Pecetto Torinese ascendenze fin dal 1568 e dal 1707 i rosoli prodotti iniziarono ad essere
venduti oltre i limiti del paese; nel 1786 a Torino, Benedetto Carpano trasformò l’aperitivo in idea
imprenditoriale; nel 1845 aprì a Milano la Distillerie Fratelli Branca, oggi conosciuta per il Fernet,
che produsse per oltre 100 anni un famosissimo aperitivo: il Punt e Mes; Martini & Rossi nacque
ufficialmente a Torino nel 1863 ma era in attività dal 1847; Gaspare Campari iniziò con un Bar a Novara
nel 1860; nel 1850 la Fratelli Gancia aprì a Chivasso, a partire dal ‘900 l’aperitivo made in Italy conquistò il
mondo.
Nell’Italia dell’800 l’aperitivo è una moda tra i nobili, si diffonde in ambienti vicinissimi alla Casa
Reale e tra gli stessi Savoia, vanta origini altolocate al contrario dell’Happy Hour ed in parte degli
American Bar (questi ultimi comunque di natali ricchi).