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per poi diventare uno dei

trainer negli anni successi-

vi, collaborando anche alla

realizzazione di seminari e

competizioni a livello na-

zionale.

Il Flair esplode ed è un

vero fenomeno, tu sei fra i

primi talenti che si fanno

notare in Italia, che ricor-

di hai di quei momenti?

Se posso definire quel pe-

riodo in poche parole direi:

rock star without money!

Sono stati anni bellissimi

sotto tutti i punti di vista e

mi ritengo veramente for-

tunato ad essere stato uno

dei pionieri che hanno in-

terpretato e contribuito alla

crescita di questo meravi-

glioso sport e arte che è il

Flair Bartending.

Questa professione mi ha

permesso di viaggiare e

visitare paesi che nean-

che lontanamente credevo

avrei visitato: dall’America

al Giappone, fino alla Corea

e ad alcuni paesi dell’Afri-

ca oltre che in gran parte

d’Europa. Mi sono cimenta-

to prima come competitor

poi come giudice, showman,

organizzatore e numerose

occasioni si sono susseguite

in un crescendo di emozio-

ni, non solo gare ma anche

trasmissioni televisive na-

zionali importanti su Me-

diaset (bartender al Grande

Fratello 2) e Rai (Sanremo

Estate).

La mia popolarità crebbe

grazie alle numerose gare

internazionali alle quali

partecipai classificandomi

quasi sempre nei primi po-

sti e alcune mie interviste

ed esibizioni vennero tra-

smesse su canali nazionali

in America, Francia, Olanda

e Ucraina.

Devo ringraziare la mia fa-

miglia per il successo, che

è arrivato anche grazie al

loro incoraggiamento.

A un certo punto però de-

cidi di vedere le cose da

una prospettiva diversa e

cominci il progetto di WFA

- World Flair Association

- di che si tratta?

L’idea della World Flair As-

sociation nasce a Montecar-

lo durante una finale mon-

diale di Flair Bartending.

In quell’occasione, facevo

ancora parte del board di-

rector dell’FBA.

In seguito ad una discus-

sione, mi resi conto di non

condividere più gli ideali

iniziali del progetto e do-

po le dimissioni decisi che

avrei comunque continuato

a contribuire allo sviluppo

del Flair Bartending.

Il mio obbiettivo era di cre-

are un global network di

bartender che condividono

questa mia passione.

WFA, che sta per World

Flair Association, promuove

il bartending come stile di

vita e carriera con lo sco-

po di aiutare i bartender a

condividere conoscenze ed

esperienze.

Come funzionano gli esa-

mi WFA e quanti livelli so-

no previsti?

I Grading WFA sono prove

dedicate a coloro che voglio-

no essere “flair bartenders”.

Il sistema è impostato come

le cinture del Karate e ad

ogni colore corrisponde un

livello.

Il bianco si ottiene gratu-

itamente per mezzo di re-

gistrazione al sito

www. worldf lai

rassociation.com

mentre i livelli successivi

(giallo,arancione,verde,blu)

sono raggiungibili per mez-

zo di esami oggettivi con

difficoltà crescente.

Ci sono inoltre alcuni colori

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mixer

DICEMBRE/GENNAIO 2015

Bartender

mixology