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Mixer
FEBBRAIO 2015
I
n qualche libreria lo si
trova ancora. È un libro
scritto da
Luigi Furin
i
dal titolo emblematico,
Volevo solo vendere la
pizza
; è una storia, amara e
senza lieto fine, di un giova-
ne entusiasta che decide di
aprire un locale investendo
tutti i suoi risparmi: permes-
si, burocrazia, inutili ostacoli,
balzelli vari, lungaggini esa-
speranti, transumanze da un
ufficio all’altro lo convincono
a desistere; ecco l’ingloriosa
fine di un sogno, Luigi, stre-
mato, rinuncia.
Si può cominciare anche da
qui a parlare di desideri in-
franti: chi resiste e quelli che
invece chiudono, chi prospe-
ra, chi apre malgrado la lun-
ga e dolorosa crisi economica
scommettendo, e a volte è un
vero e proprio azzardo, sul
proprio futuro… È un elenco
nel quale si incastrano, come
tessere di un puzzle, diversi
fattori e ogni pizzaiolo ha i
suoi, diversi da quelli dei suoi
competitors. Posizione, target
dei clienti, concorrenza, scel-
te strategiche e gastronomi-
che… a ciascuno i suoi, che
permettono di capire come
fare in alcuni casi ad andare
avanti (anche se certo la sola
sopravvivenza economica e
professionale nonpaga, al più
rimanda un problema che va
risolto in altro modo), ad al-
tri a emergere, ad alcuni pur-
troppo, e non sono pochi, a
chiudere l’attività. Su tutto e
tutti un diktat, mai come in
questo periodo buio di forte
attualità: bando alle improv-
visazioni e ai pressapochismi,
le pizzerie spuntano come
funghi, in alcuni casi l’una
accanto all’altra; diversamen-
te si va tutti a casa…
RESISTERE, RESISTERE,
RESISTERE
«Ho aperto il mio locale – rac-
conta
Giuseppe Castellano
della
Pizzeria Smeraldo
di
Brescia – diversi anni fa. Nel
tempo, crisi e concorrenza
di pizzerie “low cost” hanno
costrettomolti miei colleghi a
chiudere. Non è stato facile, e
amaggior ragione ancora non
lo è, rimanere aperti. Ma con il
duro lavoro e la passione per
quello che facciamopossiamo
assicurare una qualità costan-
te e siamo ancora in pista. Se
però le cose non cambiano
quanto resisteremo?».
Una confessione gelida e sin-
cera, che rimanda a bollette,
affitti e utenze sempre più pe-
santi, a un portafoglio clienti
che, piano piano, sta diven-
tando sempre più sottile.
Sono però diverse le discri-
minanti che determinano suc-
CHI APRE E CHI CHIUDE,
CHI SOPRAVVIVE E
CHI EMERGE. VIAGGIO
AL CENTRO DELLA
CRISI ECONOMICA
IN PIZZERIA, CON
QUALCHE SORPRESA,
MILLE IDEE E UNA
STRAORDINARIA
VOLONTÀ DI FARCELA,
CONTRO TUTTO E TUTTI,
SOTTO IL SEGNO DELLA
PROFESSIONALITÀ MA
ANCHE DI BUON SENSO
E CERVELLO
DI ANDREA MATTEUCCI
La crisi è un’opportunità
RISTORAZIONE
Pizzerie