cessi e insuccessi, e tra queste
la posizione e l’eventuale vi-
cinanza con altri locali dello
stesso tipo.
«Due aspetti importantissimi
– non ha dubbi
Nevio Simon-
celli
della
Pizzeria da Nevio
di Cesenatico – perché da noi,
in una città a forte vocazio-
ne turistica, la concorrenza
è spietata e siamo tutti vicini
gli uni agli altri. La mia ri-
cetta? Prezzi invariati rispetto
agli anni scorsi mantenendo
però la stessa qualità; ovvio
che, di contro, i profitti sono
calati. In questo modo però
sono riuscito a mantenere i
miei clienti, ma chi non ha
fatto comeme si è dovuto fare
da parte. Chi ha aumentato i
prezzi o diminuito la qualità
delle sue pizze l’ha pagata ca-
ra; non siamo più così tanti
come negli anni scorsi».
Fin qui semplici ricette per so-
pravvivereprofessionalmente
in questi tempi di crisi, ma c’è
chi ne approfittato per osare
cambiando e investendo.
MARKETING E IDEE
È il caso di
Tullio Emanuele
Contardi
, patron de
Gli Ar-
tigiani della Pizza
di Cava
dei Tirreni che ha interamen-
te stravolto locale e format
proposto: «Ho investito tutto
quello avevo e ho inventato
la mia pizzeria. Per farlo ho
radiografato i miei concorren-
ti: arredi, proposte gastrono-
miche, formule… Ho creato
qualcosa che nella mia città
non c’era, apartiredallepizze,
tutte di ricerca e, nel tempo,
mi sono creato un target ben
preciso. È stato un azzardo
ragionato, ma diversamente
la mia attività non avrebbe
avuto un gran futuro, uguale
com’era ai miei concorrenti».
Una terapia in larga parte con-
divisa da
Anna Rosa Lezzi
de
La Pergola-Il Pergolino
di Santa Maria al Bagno (LE),
con un distinguo determinato
dalla disponibilità economi-
ca: «il mio salvadanaio nonmi
permetteva miracoli, così ho
deciso di abbassare pretese e
look del mio locale, che fino
ad allora era stato sostanzial-
mente simile amolti altri. Con
un investimento decisamente
modesto ho cambiato tutto o
quasi; più luminosità e calore
alla mia pizzeria e una im-
portante caratterizzazione
rispetto ai miei concorrenti,
che dalle mie parti sono nu-
merosi e affamati».
Tirando le somme la ricetta
perfetta anticrisi non esiste:
l’importante però non è tam-
ponare una falla, che prima
o poi si riaprirebbe, ma tra-
sformare un periodo di forte
crisi in un’opportunità per
dare una svolta decisiva alla
propria professione. Ma con
cuore e, soprattutto, cervello.
Sopravvivenza e improvvi-
sazione non pagano più.
M
74
Mixer
FEBBRAIO 2015
Low cost
SAGGEZZA FORMATO PIZZA
È stata una penna molto importante del
giornalismo di settore, quella del celebre e
blasonato
Luciano Pignataro
, a sintetizzare
perfettamente e con efficacia le opportunità che
una forte crisi come questa può offrire: «Forse i
pizzaioli che investono sul proprio locale riducono
i margini, ma è come se versassero i contributi per
il futuro. Hanno colto la crisi come un’opportunità».
Niente di più vero perché, come prosegue
Pignataro «permette loro di aggiornarsi facendo
però attenzione a non perdere la loro identità. E,
in alcuni casi di famosi pizzaioli, convertirsi al low
cost senza per questo rinunciare a tecnica, ricerca
e a un pizzicalo di creatività». La parola chiave è
dunque, anche per griffatissimi addetti ai lavori,
sapersi reinventare anche perché la nuova frontiera
anticrisi è quella delle pizzerie al taglio. Quali le
carte vincenti nelle loro mani? Prezzi bassissimi e
velocità di somministrazione, due sirene perfette
per le orecchie dei clienti.
La ricetta perfetta
anticrisi non esiste:
ma l’importante
non è tamponare
una falla, è
trasformare un
periodo di crisi in
opportunità
RISTORAZIONE
Strategie