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una logica di filiera, dallama-

teria prima al consumatore:

ce ne saranno 9, dedicati ri-

spettivamente a

riso, cacao

e cioccolato, caffè, frutta

e legumi, spezie, cereali e

tuberi, bio-mediterraneo,

isole, zone aride

.

INFRASTRUTTURE ED

ECONOMIA

Uno studio di

SDA Bocco-

ni

ha calcolato che l’impatto

economico di EXPO 2015 sul

Paese sarà pari a

24,7 mi-

liardi di euro

tra il 2012 e

il 2020, al netto delle infra-

strutture, mentre il

valore

aggiunto

dell’indotto sarà

di

10,5 miliardi di euro

e

si stimano

200 mila

posti di

lavoro generati.

È prevista, inoltre, la nascita

di

nuove imprese per 1,7

miliardi

di produzione ag-

giuntiva (e circa

12.400

occupati

) e un incremento

degli

investimenti diretti

esteri

per

1 miliardo

di va-

lore aggiunto (

16.500 unità

di lavoro). Benefici anche per

il

patrimonio immobiliare

(

1,1 miliardo

di produzione

aggiuntiva e oltre

8 mila

po-

sti di lavoro) tra investimenti

legati al sito Expo e rivaluta-

zionedegli immobili dell’area

milanese.

Ma sono proprio i

flussi tu-

ristici

quelli che dovrebbero

contribuire di più: capaci di

fruttare

9,4 miliardi

di pro-

duzione aggiuntiva,

4miliar-

di

di valore aggiunto e circa

80 mila

posti di lavoro, ai

quali vanno sommate

10mila

unità di lavoro come effetto

di

lungo periodo

.

LIFESTYLE ITALIANO PER

STUPIRE I NOSTRI OSPITI

Il primato forse più impor-

tante, dunque, è un altro.

Quello dei

biglietti

. Come

confermatoda EXPOdurante

la recente

Bit - Borsa Inter-

nazionale del Turismo

, i ta-

gliandi già staccati sono

oltre

8,5 milioni

dei quali

più di

5

, cioè circa il

60%

, venduti

all’estero. Comeprevisto– an-

che grazie agli accordi stretti

da EXPO con i Tour Opera-

tor locali –

oltre un milione

sono stati venduti nella sola

Cina

, ma non mancano le

sorprese. In

Bangladesh

ne

sono stati staccati

150 mila

e si prevede che

250 mila

saranno venduti in

Africa

.

L’evento sembra dunque ben

avviato a raggiungere, se non

superare, il target dei

20-21

milioni di visitatori

di cui

almeno

un terzo

dall’estero.

Stiamo parlando di circa

7

milioni di visitatori stranie-

ri in più

, che non faranno

tanta strada solo per vedere

l’EXPO: vorranno visitare il

Bel Paese, alloggeranno nei

nostri hotel, mangeranno

nei nostri ristoranti. Faranno

shopping nei nostri negozi e

vorranno rilassarsi edivertirsi

nei nostri locali.

Eche andrannoadaggiunger-

si, ci si augura, agli abituali

flussi turistici soprattutto

dai nuovi mercati:

Eurostat

certifica che l’Italia è il

pri-

mo paese

dell’eurozona per

numero di pernottamenti di

turisti

extra-UE

, con

54 mi-

lioni

di notti nel 2012 (

+14

milioni

rispetto alla Spagna).

Siamo il primo paese euro-

peo per numero di pernot-

tamenti di turisti

cinesi (2,5

mln), giapponesi (2,8mln),

sudcoreani (680 mila), bra-

siliani (1,8milioni), austra-

liani (2,2 milioni), statuni-

tensi (11milioni) e canadesi

(2 milioni)

.

PERCHÉ TANTA

ATTENZIONE PER EXPO?

Il motivo è chiaro: Milano e

OSSERVATORIO

24,7 mld

l’impatto economico in

euro tra il 2012 e il 2020,

al netto delle infrastrutture

10,5 mld

il valore aggiunto

dell’indotto in euro tra il

2012 e il 2020,

9,4 mld

di produzione aggiuntiva

derivati dai flussi turistici

4 mld

di valore aggiunto e circa

80 mila posti di lavoro,

ai quali vanno sommate 10

mila unità di lavoro come

effetto di lungo periodo.