Un pesce di nome… PIKES
A
volte, per scopriremust ricercati e imper-
dibili, bisogna sapersi allontanare dall’i-
dea che il meglio si trovi solo in città
abbandonando infatti i ritmi frenetici, le
vie modaiole per immergersi in angoli di
provincia più riservati e preziosi.
Ed è a Vigevano, cittadina legata a icone co-
me Eleonora Duse e Il Bramante, che troviamo
il Pikes, un locale multifunzione che passa da
caffetteria e punto di ritrovo per l’aperitivo a
cocktail bar serale.
Per scoprire il successo di questa location e del-
le sue proposte esclusive, abbiamo fatto una
chiacchierata con il titolare e l’head bartender
Daniele Marangon e Filippo Dendena.
Come e quando nasce il Pikes?
Daniele Marangon. Il Pikes è una mia idea nata
anni fa e che ha effettivamente preso vita nel
settembre 2011. Ho fatto il barman per tanti
anni nei locali della zona e nel milanese. Il mio
sogno è sempre stato quello di aprire un locale
tutto mio. Casualmente trovai la location adatta
proprio nella mia città, a pochi passi dalla bella
Piazza Ducale. All’inizio ero titubante, visto il
gran numero di concorrenti in una città piccola
come Vigevano, e neanche il periodo era dei
migliori, ma la determinazione a portare avanti
una proposta qualitativamente superiore alla
fine ha dato i suoi frutti. Il senso di sfida e la
voglia di farci notare in un mercato già saturo
ci ha spinto alla ricerca, allo studio dei prodotti
e, quindi, a differenziarci.
Hai scelto per il locale un nome e un logo sem-
plici ma di grande impatto: perché Pikes?
Daniele Marangon. Pike significa luccio. Da ap-
passionato di pesca quale sono, per me il luccio
è una preda difficile e un animale di grande
forza e tenacia, rivedo il mio carattere in questo
nome. Mi sono poi ritrovato tra le mani un logo
che calzava a pennello con il nome.
Alcuni amici mi suggerivano nomi più “campa-
nilistici” o in tema con la tradizione vigevanese,
ma la mia testardaggine l’ha spuntata! La forza
e la tenacia che si ritrovano nel nome, sono poi
l’anima del locale: sono caratteristiche che ci
hanno permesso di “formare” i clienti e di fargli
scoprire unmondo, quello dellamiscelazione, in
cui c’è molto da provare, qualcosa che va oltre
al semplice gesto di preparare un cocktail o un
espresso al bar.
Filippo qual è il tuo ruolo al Pikes e quando sei
entrato a far parte del progetto?
FilippoDendena. Sonoheadbartender dal giorno
1, anche se a quei tempi ero l’unico bartender.
Scherzi a parte, sono entrato a far parte del
progetto poco prima dell’apertura del locale,
ma conosco Daniele da molti anni e sapevo che
le premesse erano quelle giuste. Oggi lo staff
si è allargato ed il mio ruolo è sia quello di af-
fiancare Daniele nella selezione dei prodotti e
nella creazione della proposta cocktail.
IL TEAM DEL PIKES SI RACCONTA. FARI PUNTATI SULLA FORMAZIONE E SULLA RICERCA
DELL’INGREDIENTE MISTERIOSO
A CURA DI MANUEL MESSINA PLANET ONE SERVICE