gressione dei consumi. E’, d’altro canto,
altrettanto importantemettere ingrado il
barista di autovalutare il proprio operato
anche da un punto di vista sensoriale.
L’intera certificazione Inei si basa sulla
garanzia di un profilo di questo tipo e
al barista compete un controllo finale su
quanto serve. Da qui l’importanza della
formazione in relazione all’assaggio, che
rappresenta una parte integrante della
certificazione Inei, per la quale l’Istituto
si avvale della collaborazione tecnica
dell’Istituto Internazionale Assaggiatori
Caffè (Iiac). Infine è fondamentale con-
tinuare a dialogare con il consumatore,
aiutarlo nella ricerca di quel piccolo pia-
cere che è il caffè al bar. Così, anche
quest’anno, torneranno manifestazioni
come Espresso Italiano Day e Io Be-
vo Espresso, eventi in cui andremo a
coinvolgere chi mette la mano in tasca
ogni mattina rinnovando la fiducia nella
tazzina di espresso. Rimanendo in un
ambito B2B, personalmente ritengo che
Inei debba avere una visione fortemente
inclusiva. Mi impegnerò a coinvolgere
nell’associazione aziende che hanno le
carte in regola per aderire a Inei. In par-
ticolare vi sono torrefattori, ma non solo,
che nonostante la crisi hanno continuato
a fare un prodotto di qualità e ritengo
che dentro l’associazione troverebbero,
insieme alle aziende già aderenti, un
ecosistema che valorizzerebbe, e molto,
quanto fanno già quotidianamente.
Nondimeno, Inei sarà chiamata anche
a concentrare gli sforzi nei confronti
deimercati esteri. Inchemodo simuo-
verà l’associazione su questo fronte?
La diffusione dell’espresso italiano all’e-
stero passa per una maggiore formazio-
ne soprattutto degli operatori e parlo di
importatori e distributori, nonché dei
baristi professionisti che hanno sposato
l’italianità o vorrebbero farlo. Fare cul-
tura non è semplicemente raccontare
nozioni merceologiche, ma entrare nel
vivo del prodotto e mettere in grado
l’operatore cinese, o coreano, o ameri-
cano - fate voi - di riconoscere il caffè
italiano di qualità e opporsi a sue imita-
zioni scadenti. In questo senso l’Istituto
Internazionale Assaggiatori Caffè (Iiac)
sta lavorando bene con corsi ad hoc
sull’analisi sensoriale in collaborazione
proprio con Inei: oggi un corso su due
dello Iiac è all’estero. Inei ha inoltre ri-
conosciuto il patrocinio a Italian Barista
School (Ibs) che si occupa di diffondere
l’arte italiana nella preparazione dell’e-
spresso, del cappuccino e di drink a base
di caffè. Infine, un’attenzioneparticolare
va naturalmente ai cosiddetti paesi emer-
genti: penso, nello specifico, all’Asia,
dove il caffè in generale sta conoscendo
una crescita enorme e dove l’espresso
italiano può assolutamente trovare un
buono spazio nel mercato.
M
maggio 2015
mixer
79
Espresso Italiano
Champion 2015
E’ ripartito Espresso
Italiano Champion, il
concorso che premierà il
miglior barista in grado
di preparare l’espresso e
il cappuccino secondo i
canoni Inei. Selezioni sin
d’ora in Italia e all’estero,
il calendario completo
delle gare a
www. espressoitaliano.org.Nuovi vertici
a fianco del
presidente
Insieme al nuovo
presidente Paolo Nadalet,
sono stati nominati anche
i due vicepresidenti di Inei,
entrambi consiglieri di
lungo corso: Renato Bossi
(Europe sales director di
Rancilio Group) e Barbara
Chiassai (responsabile
qualità ambiente sicurezza
e risorse umane di Essse
Caffè). Confermato Luigi
Odello in veste di segretario
generale.
rale.
L’Istituto Nazionale Espresso Italiano
è nato nel 1998 con l’obiettivo di
tutelare e promuovere l’espresso,
fornendo un punto di riferimento a
milioni di consumatori. Si è costituito
dopo una ricerca condotta dall’Istituto
Internazionale Assaggiatori Caffè e dal
Centro Studi Assaggiatori, che ha avuto
l’obiettivo di definire le caratteristiche
oggettive e misurabili ricercate da chi
beve un espresso.
Ne fanno parte torrefattori, costruttori
di macchine e macinadosatori e altri
sodalizi che volgono la loro attenzione
all’espresso di qualità. Oggi conta 36
associati che insieme aggregano un
fatturato complessivo annuo di circa
700 milioni di euro.