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38

mixer

luglio/agosto 2015

Hospitality Trend

pubblico esercizio

parte della nostra cultura: i romani le usavano come con-

cimi per arricchire di iodio il terreno”.

“Le formiche? Le ho assaggiate, hanno un gusto simile

a zenzero e limone. La barriera è solo psicologica, sono

alimenti sani. In futuro li userò? Perché no, la cucina de-

ve evolvere, guardare avanti” sintetizza

Andrea Berton.

Rene Redzepi

, per quattro volte numero uno al mondo

in trasferta lo scorso gennaio a Tokyo con il suo

Noma

,

è tornato a inserire insetti (formiche) in menù. Di alghe

e licheni invece è costellata la sua strada verso il tetto

del mondo.

“Piuttosto che dagli insetti sono attratta dalle alghe, che

trovo più interessanti dal punto di vista visivo. Quando

lavoravo a Venezia usavo l’alga kombu, tipica dell’Estremo

Oriente. Hannogusti intriganti, il problemamaggiore oggi

è la reperibilità” dice

Antonia Klugmann

dell’

Argine

di Vencò

.

Se alghe e insetti sono i generi più promettenti, ogni anno

arrivano novità in cucina. Cibi usati da culture lontane che

si rivelano per le loro proprietà salutistiche e approdano

ai nostri mercati: dal bok choy alle bacche di goji.

Tutt’altro filone è quello dei cibi “da laboratorio”. Secondo

Mark Post

, ideatore dell’“hamburger in vitro” creato in

laboratorio partendo da cellule prelevate da una mucca

(viva), tra 5/7 anni sarà possibile produrre su larga scala

carne identica all’“originale”, che, a causadegli allevamenti

che assorbono troppa acqua ed energia e all’aumento

della popolazione mondiale, sarà destinato a diventare

“cibo di lusso”.

L

a salubrità di frutta e

verdura per la salute

è ormai fatto noto, e il

9% degli italiani ha scel-

to una dieta vegetariana

secondo

Gfk Eurisko

.

Abbiamo chiesto di parlarci di vegetarianesimo 3.0 a un

occupatissimo

Simone Salvini,

bandiera dell’alta cucina

vegetarianapresissimo tra una nuova apertura aMacerata,

l’apparizione in trasmissioni tv, i suoi corsi di cucina e

il ristorante Berberè al padiglione biodiversità di Expo,

per il quale ha curato la cucina vegetariana.

Lui che si è avvicinato al vegetarianesimo passando per le

filosofie orientali e l’ayurveda, ha le idee molto chiare in

proposito. “Non siamo più nella dimensione della moda,

siamo inpiena accelerazione. Stannonascendo tanti locali

e anche i top chef, da Alaimo a Crippa, stanno riducendo

Vegetariano,

“buono”

di nome

(e di fatto)

a sinistra andrea Berton,

qui sopra antonia klugmann

alcune creazioni di Simone Salvini,

bandiera dell’alta cucina vegetariana

Credits Brambilla e Serrani

EmanueleDeMarco