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na ventata d’energia, squisitamente tutta
femminile, interessa il Gruppo Italiano
Vini, la prima azienda italiana per fattu-
rato (nel 2014 ha raggiunto 348 milioni
di euro realizzati per il 70% all’estero),
un colosso della cooperazione che detiene 15
diverse cantine in 11 regioni italiane (conmarchi
come Lamberti, Melini, Nino Negri e Castello
Monaci in Puglia).
“Il Gruppo italiano vini vivrà un momento di
cambiamento epocale - spiega Roberta Corrà
direttore generale, che da dicembre 2014 ha
sostituito Davide Mascalzoni – cambiando l’ap-
proccio verso i consumatori. Se fino ad oggi
abbiamo teso a inseguire le tendenze e necessità
del mercato, domani sarà il Giv ad essere la
guida verso i consumatori per il vino di qualità.
A riguardo siamo già operativi, per conoscere
meglio le nuove tendenze dei consumatori sia
in Horeca che in Gdo, abbiamo costituito un
gruppo di lavoro che si riunisce ogni 15 gior-
ni, a cui partecipano il direttore marketing, il
direttore commerciale, il direttore enologico e
di produzione e alcuni invitati come esperti di
marketing, per un confronto di ciò che accade
nel mercato italiano ed estero”.
Come vede la realtà nazionale per quanto
riguarda il consumo e la distribuzione di
vino e quella internazionale?
Siamo consapevoli che la realtà dei mercati sia
in continuo movimento, oggi si assiste a una
leggera ripresa dell’Horeca; mentre si registra
un calo sui mercati esteri là dove la situazione
politica è in fermento, come in Russia. La Cina
è invece una grande opportunità e lì abbiamo
apertouna societàdi tradingper arrivare a capire
e soddisfare il consumatore. In Italia invece il
canale Horeca è sempre stato strategico per il
Giv, per cui ora il nostro impegno è rivolto a
riaffermare i marchi di proprietà, che corrispon-
donoa cantine storiche italiane, promuovendone
la conoscenza verso i consumatori attraverso i
locali protagonisti dell’Horeca. Ciò inevitabil-
mente passa attraverso la riorganizzazione della
nostra rete vendita.
Sono in corso strategie nuove per l’Horeca?
Alla rete vendita tradizionale, con circa 200
agenti in tutte le province italiane, abbiamo
affiancato la figura di alcuni manager territo-
riali, che hanno il compito di dialogare con gli
operatori dell’Horeca, per comprendere i gusti
e le tendenze dei consumatori.
Uomini senza ufficio, come li chiamiamo, cioè
sul marciapiede insieme agli agenti che pos-
sono intervenire con nuove proposte verso gli
operatori più interessati a valorizzare i marchi
Giv. Penso che ciò ci avvicini ancora di più
all’operatore Horeca.
Nuove categorie di vini: biologici, biodi-
namici e vegani... sono nei piani del GIV?
L’enologia Giv parte dal vigneto, ormai è
un assioma, grazie a una potente squadra
di agronomi coordinati da Christian Scrinzi,
direttore enologico e di produzione, nella
visione futura del Giv è un preciso obiettivo
la sostenibilità in tutti i suoi risvolti, tra cui
andare verso una conversione al biologico
certificato.
Uno dei primi frutti di questo lavoro e con-
fronto, tra la squadra capitanata da Scrinzi, è
il progetto Mirus, una serie di vini sostenibili
prodotti da Castello Monaci in Puglia e inseriti
da Coop nel supermercato del futuro di Ex-
po, certificati DNV, che garantisce l’assoluto
rispetto di procedure e modalità operative.
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mixer
luglio/agosto 2015
Manager
Gruppo Italiano Vini
Horeca strategica per il Gruppo Italiano Vini, che con il nuovo direttore
Roberta Corrà, punta tutto sui propri marchi storici
di Guido Montaldo
Un cambiamento epocale