della movida milanese: l’aperitivo.
Ho rivisitato lo Hugo, un classico raffinato e
gustoso, mettendo Red Bull Lime Edition al
posto della soda così da bilanciare il dolce
del liquore al fiore di sambuco e offrire un
risultato fresco e vivace.
Pensi che la miscelazione stia vivendo un
momento di attenzione maggiore dal pas-
sato?
Sicuramente stiamo attraversando un perio-
do di grande interesse verso il mondo della
miscelazione e in particolare riguardo al mix
cibo e bevande.
Sempre di più si tende ad abbinare a un buon
piatto un ottimo drink e anche per questo
c’è bisogno di scuole che formino bartender
in grado di miscelare con qualità, ma anche
in grado di proporre un giusto abbinamento.
C’è poi da dire che la figura del bartender,
grazie a media e ai programmi televisivi, ha
acquistato una maggiore visibilità ed è stata
rivalutata.
Parlandodi programmi tv, sei arrivato fra i
finalistidelprogramma“Mixologist:LaSfi-
da dei Cocktail”, cosa ha significato per te?
Un’esperienzafantasticacheèriuscitaatoglier-
mi tutte quelle insicurezze e paure che avevo
e mi ha avvicinato ancora di più al mondo
della miscelazione.
Arrivare in finale è stato un orgoglio per me,
avrei voluto vincere, ovvio, ma sono contento
lo stesso.
Quando vai in televisione la gente si aspetta
tanto da te ed è una sensazione che ti spinge a
impegnartidipiù, adaresempre ilmegliodi te.
I bartender di solito non usano bigliettini
da visita, se quindi dovessi presentarti con
un drink, quale sceglieresti?
Senza dubbio l’Americano. Il celebre cocktail
ispiratoalgrandepugileitalianoPrimoCarnera
è di certo quello che più mi rappresenta, non
a caso ho deciso di crearne una rivisitazione
utilizzando Red Bull Yellow Edition al posto
della soda!
M
84
mixer
novembre 2015
Bartender
mixology
“Il Cocktail
che più mi
rappresenta?
L
l
’Americano,
ispirato
al grande
pugile Primo
Carnera”