e profumi ed ecco che in questo caso la
grappa, con la sua versatilità, può essere
la protagonista assoluta per “sigillare”
l’esperienza di un buon pasto.
Le grappe che oggi vanno per lamaggio-
re sono quellemorbide, gentili, eleganti,
rotonde, avvolgenti al gusto.
Grappe giovani bianche trasparenti,
magari aromatiche provenienti da uva
di moscato o, ancora, invecchiate e che
sanno rivelare profumi terziari rubati al
legno della botte e che regalano mol-
tissime emozioni.
Importante sapere che le grappe giovani
sono sempre da servire fresche. Una
grappa giovane e cristallina servita dalla
bottiglia presa dallo scaffale del banco
bar, magari con il faretto di luce che
la riscalda a 20 cm di distanza, è una
regola sbagliata. Le grappe invecchiate,
di quel bel colore ambrato e profumi che
nulla hanno da invidiare a un grande
distillato di Francia o a un grande rum
o whisky, sono da servire a 16-18 gra-
di senza esagerare nell’alzare troppo la
temperatura. Magari accompagnate con
fantasia a qualche invitante “stuzzicante
perditempo”.
Il mondo della grappa si fa
sempre più App
Il mondo della grappa è sempre più
vicino ai consumatori per stimolare un
consumo consapevole anche grazie alle
nuove tecnologie.
Stanno crescendo, infatti, le distillerie
che propongono applicazioni per infor-
mare sui loro prodotti e recentemente è
stata presentata Gr.App, l’applicazione
che punta a valorizzare il binomio che
unisce grappa e distilleria evidenziando
l’importanza dell’utilizzo e del significa-
to storico, filosofico e simbolico dell’a-
lambicco nella produzione di grappa
sul territorio italiano.
Gr.App è stata pensata e realizzata
da due appassionati di grappa che la
descrivono e raccontano su un sito
dedicato -
www.appgrapp.it- da cui
è possibile scaricare gratuitamente
l’applicazione. Per conoscere meglio
Gr.App, è possibile consultare il sito
o accedere ai canali social: Facebook,
Twitter e Instagram.
M
novembre 2015
mixer
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