I
dati sono positivi, ma le sfide per esercenti (e produttori)
non mancano. Se la crisi non ha lasciato macerie sul
campo (il numero dei pubblici esercizi, contrariamente
alle aspettative, non si è ridotto), il cliente/consumatore
del 2015 non è lo stesso precrisi. Le sue abitudini sono
cambiate, le sue aspettative rispetto a quello che cerca nel
fuori casa sono mutate. I
l consueto appuntamento “Away
fom Home”organizzato a fine novembre a Milano da
Tradelab per fare il punto sul settore del fuori casa
,
ha finalmente fornito dati positivi sul presente e sulle pro-
spettive del settore. E ha ben delineato come è cambiando
(e sta ancora cambiando) il mondo dei pubblici esercizi: lo
spazio per i bar/ristoranti tradizionali e indifferenziati si è
ridotto, e sono le nuove formule ad avere successo, quelle
in grado di catturare un cliente sempre più alla ricerca di
esperienze nuove, a qualsiasi orario, alla ricerca a volta di
un caffè a volte di un drink originale, a volte di un pranzo
salutista altre volte desideroso di una cena senza pensare
al colesterolo. Un cliente molto più esigente e difficile da
catturare rispetto al passato, sia per le aziende che per gli
esercenti.
La situazione macroeconomica
Luca Zanderighi
come da tradizione ha presentato il quadro
economico generale. A livello mondiale prosegue l’espan-
sione delle economie avanzate, anche se è cresciuta l’incer-
tezza di fronte alle difficoltà della Cina e di altri Paesi che
eravamo abituati a chiamare “in via di sviluppo”. In ogni
caso tutti coloro che si occupano di previsioni e di scenari
futuri parlano di crescita positiva nel prossimo biennio per
tutta l’area dell’Euro.
L’Italia finalmente sembra sorridere e uscire dalla lun-
ga crisi economica
iniziata nel 2010. Sono molti i dati
oggettivi che spingono a questa considerazione, a partire
dalla crescita della domanda interna - in particolare i con-
sumi delle famiglie - e dalla ricostituzione delle scorte e
degli investimenti in macchinari ed attrezzature da parte
delle aziende che non venivano più fatte da molto (troppo)
tempo. Gli indicatori segnalano poi in crescita il clima di
fiducia degli italiani e buoni sono anche i risultati sul fronte
lavoro: la diminuzione della disoccupazione e l’aumento
dicembre/gennaio 2016
mixer
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Dopo lunghi anni di crisi, sembra tornare
il sereno sui consumi fuori casa. Cauto
ottimismo per il futuro. Il consumatore
post-recessione è molto cambiato e
nascono nuove formule di pubblico
esercizio per soddisfare le sue nuove
esigenze
di David Migliori