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mixer

dicembre/gennaio 2016

Hai fatto uno stage a Dubai. Cosa ti sei portato a

casa da quella esperienza?

Sicuramente ho un ricordo molto bello sia dal punto di

vista strettamente professionale che da quello culturale

e sociale. La cosa che mi ha colpito in particolare è stata

l’organizzazione delle risorse umane, legato al fatto che

parliamo di strutture veramente enormi rispetto alle

nostre realtà. Ho trovato che gli chef come i direttori di

sala diventanomanager, gestendo in generale le proprie

risorse e prendendo decisioni al fine di promuovere,

coordinare e gestire la realizzazione degli obiettivi

aziendali. Quindi, non basta essere “solo” un bravo

cuoco ma devi essere anche un bravo imprenditore.

Hai ottenuto 14 punti nella guida “Gault Millau”

e sei stato inserito con una tua ricetta nella guida

“Riso Gallo” per i migliori 101 risotti del Mondo.

Sei Membro della Worldhotels ed Hotelleriesuis-

se (2 volte QQ Quality). Cosa ha significato tutto

questo per te?

Sicuramente ne sonomolto soddisfatto e fiero, ma questi

graditi riconoscimenti non devono essere un traguardo,

ma risultati da mantenere e migliorare.

Hai partecipato alla trasmissione televisiva “I cu-

cinatori” in onda sulla TSI (televisione Svizzera

Italiana). È importante oggi avere visibilità anche

in televisione?

Sì. Il crescente numero di trasmissioni di cucina che

oggi il palinsesto mette in onda, dimostrano il fatto che

c’è un interesse ancora in crescendo sull’argomento. È

anche importante sfruttare la visibilità televisiva non

solo per farsi apprezzare dal grande pubblico, ma anche

per far conoscere a un numero sempre maggiore di

persone, l’importanza di una buona cucina, del cibo,

degli ingredienti, delle cotture e di tutto quello che dal

tavolo del ristorante si può non cogliere.

Ma veniamo al tuo lavoro all’Esplanade Hotel di Lo-

carno. Qual è la differenza tra la cucina all’interno

di un Hotel e quella di un ristorante?

Oggi la cucina dell’hotel è cambiata; la ristorazione

negli alberghi non è più così rigorosamente classica,

a differenza dei ristoranti che si occupano prevalente-

mente di pranzo e cena.

In albergo l’organizzazione è più complessa, si richiede

brigate di cucina e sala più numerose, offrendo servizi

alla clientela quali conferenze, matrimoni ed eventi che

impegnano la cucina per la preparazione di colazioni,

pause caffè, pranzi, aperitivi, cene e buffet anche con-

ristorazione

Mauro Grandi

Suprema di pollo mais arrosto con

verza stufata al dragoncello e

salsa al pepe rosa