72
mixer
dicembre/gennaio 2016
Bartender
mixology
A
nche Max Morandi, trainer
della scuola Planet One
Service e bartender dello
Small Batch di Abano, punta
all’orgoglio italiano: sostituisce
la grappa ad altri spirits sia co-
me ingrediente principale che
complementare o addirittura la
riscalda servendola come un ri-
tual per creare convivialità.
La sua è una miscelazione che
si inserisce appieno nel fermento old style che sta
caratterizzando numerosi locali in tutto il mondo.
Dopotutto la grappa è sinonimo di stile ed eleganza,
caratteristiche tipiche dello scenario di fine anni ’30
dove nascevano cocktail come il Sidecar, rivisitato
oggi da Max sostituendo il cognac proprio con il
distillato italiano consumato dai nostri nonni a fine
pasto.
Pur essendo affezionato alle atmosfere vintage, Max
afferma che <<non sussiste più il servizio classico
e statico di una volta >>, bisogna invece imparare a
<<stimolare la vendita, per esempio al posto di un
bicchiere da old drink si può utilizzare un insolito
ibrik>>. C’è anche da fidelizzare il cliente e la solu-
zione la trova accostando al cocktail un blocchetto
di carta con su scritta la ricetta, dando così modo
di riportare a casa con sé il ricordo della propria
esperienza al locale.
E
sperienze e ricordi sono protagoniste anche della
filosofia di miscelazione di Mattia Pastori, bar
manager presso Mandarin Oriental a Milano.
Le sue ricette presentate durante Mixer Educational
giocano con la sorpresa: “My Teddy Bear” è un drink
a base di birra American Pale Ale, cannella e succo
d’arancia talmente dolce che ci si affeziona e lo si
porta dietro proprio come l’orsetto dell’infanzia.
“Mi si è rovesciata la birra” è invece un cocktail che
nasce dall’immagine dei bicchieri rovesciati sui tavoli
dei pub inglesi a fine serata.
Gli ingredienti sono variegati (vermouth, sciroppo
di birra belga, zenzero, wasabi e birra Porter) ma
la vera chicca è il bicchiere, un baloon capovolto
MAX
MORANDI
Small Batch
Abano