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mixer
dicembre/gennaio 2016
Bartender
mixology
nuto aromatica, al pino o al
mango, perfetta per stupire il
cliente che avrà la percezione
di un liquido neutro alla vista
ma scoprirà poi un sapore del
tutto inaspettato.
O ancora, coinvolgere le mani
rendendole parte del percorso
sensoriale stesso, aromatizzandole con una spruzzata
di salsedine distillata che dà una percezione differente
del cocktail da bere.
Ma Dennis insegna che l’ospitalità è anche una festa:
nonmancano perciò i popcorn caramellati con amaro
alle erbe, il sacchetto regalo che contiene un’affu-
micatura al sigaro e il drink in bustina legato a un
palloncino con elio aromatico alla nocciola, da aprire
e respirare per scoprire una voce buffa.
L’importante come ha riassuntoDennis è <<non pren-
dersi mai sul serio e continuare a divertirsi perché
ritornando bambini abbiamo la possibilità di stupire
il nostro cliente e farlo sempre sorridere>>.
Dopotutto è proprio il sorriso il risultato che si vuole
ottenere.
I
l coinvolgimento di tutti i sensi è stato trattato
anche da Daniele Losquadro, trainer Planet One
Service e artefice di Terapia Sensoriale, un labo-
ratorio che punta a rendere il cocktail un’esperienza
di benessere psicologico per il cliente.
Un progetto nato da un anno come fuga dalla frenesia
quotidiana della città per ritagliarsi un momento di
relax da bere ma anche da ascoltare.
Il drink sensoriale, a base di pino, the
bianco, malva e genziana, viene infatti
servito in un bicchiere di legno affumi-
cato alla camomilla che stimola l’olfat-
to, uno dei sensi più longevi. L’ospite
bendato ascolta una registrazione con
rumori rilassanti e una voce guida.
Sperimentato su un campione di vo-
lontari a Mixer Educational, il percorso
Terapia Sensoriale verrà proposto a bre-
ve al Nepenta di Piazza Diaz a Milano.
A quanto pare il futuro della misce-
lazione potrebbe ricollegarsi ancora
una volta al suo passato più antico e
tornare ad assumere scopi curativi e
terapeutici.
M
Dennis
Zoppi
Smile Tree
Torino
Daniele Losquadro