C
’è un’onda che dilaga nel mondo un po’ rigido
delle distillerie dall’Australia al Regno Unito,
dal Giappone al Canada: è quella dei piccoli
produttori artigianali. Caparbi, entusiasti, fini
conoscitori di erbe e materie prime che spes-
so hanno imparato a conoscere da autodidatti, sono
giovani eredi di una lunga tradizione – come i fratelli
Striling della Arbikie Vodka, che ad Arbroath, in Sco-
zia coltivano da sé le patate che utilizzano per il loro
morbidissimo liquore – o entusiasti da poco entrati nel
business – come Bridget Firtle ha lasciato la finanza
per aprire una distilleria di rum a Brooklyn, The Noble
Experiment.
Tuttiperòsidistinguonoperunadecisa
inclinazione verso la sperimentazione e la qualità,
uniche armi che hanno per contrastare lo strapo-
tere dei grandi marchi internazionali.
Insieme alla
comunicazione della propria specificità. Un po’ come
è successo anni fa con i birrifici artigianali.
Una conferma viene dalla
società di ricerche IWSR
specializzata nel mercato degli alcolici, che segnala
come il movimento oltre ad essere diffuso in vari
Paesi, riguarda varie categorie: dal whisky al gin, dal
rumalla vodka, la parola d’ordine sembra esseremag-
gior qualità, cura del prodotto e personalizzazione
del gusto. Perché il consumatore, se ben informato,
è disposto a pagare di più. Anzi, la stessa ricerca,
che indiviua un “nuovo consumatore” desideroso di
novità e disposto a sperimentare nuove etichette,
vede un mercato frammentato e dicotomizzato: da
un lato prodotti basici di prezzo basso, dall’altro
costosissime eccellenze.
Non mancano ormai le fiere interamente dedicate al
genere come Destille Berlin, che lo scorso ottobre ha
visto la presenza di 500 etichette e 50 piccoli produt-
tori accomunati da “piccole produzioni artigianali,
assenza di additivi, aromi aggiunti o conservanti,
zuccheri artificiali e OGM” (prossimo appuntamento
il 23 e 24 aprile 2016 nella capitale tedesca).
Con il Gin impazza il movimento “craft”
L’Independent l’ha già ribattezzato “il drink di que-
sta epoca”. Sì perché il gin sta vivendo una seconda
giovinezza, dopo quella che ha travolto la Londra
di fine Settecento. Nel Regno Unito (ma anche agli
68
mixer
dicembre/gennaio 2016
L’avanzata dei
liquori artigianali
Dall’Australia agli States, anche negli spirits
è il momento delle referenze a km zero e delle
piccole produzioni. Meglio se biologiche,
innovative e di qualità
di ANNA MUZIO
Trend
Spirits