I limiti al momento riguardano i costi e soprattutto
il tempo necessario per “stampare” il nuovo cibo,
ancora incompatibile con i ritmi di una cucina, casalinga
e a maggior ragione professionale. Ma la storia insegna
che le migliorie tecniche avvengono in breve tempo una
volta che il processo è iniziato. E in molti ritengono che
il 2016 potrebbe essere l’anno della commercializzazione
su larga scala di stampanti 3D per il food.
TECNOLOGIA, SOSTENIBILITÀ E SALUTE
Per quanto spettacolari, le realizzazioni attuali delle stam-
panti 3D non sono nulla rispetto a ciò che potrà accadere
in futuro.
Uno dei campi più interessanti per lo svi-
luppo della stampa 3D sta proprio nella possibilità
di personalizzare gli ingredienti utilizzati per una
stessa ricetta a seconda della dieta di ognuno, per
ottenere una nutrizione ad personam
. La tecnologia,
lungi dal crearemostruosità alimentari sintetiche come in
un vecchio film di fantascienza, andrebbe ad affrontare
temi “pesanti” come la salute e la sostenibilità ambientale.
Riguardo al primo aspetto, non è così lontano il tempo
in cui i ristoratori acquisiranno informazioni sullo stato
di salute e le scelte etiche dei clienti disponendole in un
database. Già oggi sapere che un cliente è vegetariano
o segue una dieta halal o kasher è utile per proporgli
un menù personalizzato. Ma in futuro potrebbe essere
possibile – grazie alla personalizzazione “one-to-one”
delle stampanti 3D - realizzare piatti che seguono le
indicazioni nutrizionali richieste non solo dallo stato
di salute del cliente e dalle sue eventuali patologie, ma
addirittura dalla sua impronta genetica. Sono già nor-
malmente utilizzati test genetici che indicano quali sono
gli alimenti più adatti al proprio DNA.
D’altro canto la stampa 3D, che consente di conferire a
Innovazione
PUBBLICO ESERCIZIO
TBWA\Hakuhodo ha creato per la pubblicità del whisky Suntory
e con l’uso di una stampante 3D “al contrario” (che ricava forme
incidendo in un blocco di materiale) cubetti di ghiaccio davvero
spettacolari. In fututo potrebbero essere disponibili anche al
bar.
IN BICCHIERE
Zollette di zucchero e cubetti di
ghiaccio diventano hi-tech