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Mixer

FEBBRAIO 2016

RISTORAZIONE

Ristorante Marconi

Fai parte dei JRE. Cosa significa far parte di questa

associazione?

Èuna grande opportunità per condividere e confrontarsi

direttamente conaltri professionisti circa il nostro lavoro.

È utile poter comunicare tra noi, in svariate occasioni,

la nostra passione e conoscenze, creando scambio e

confronto continui. È inoltre molto bello e utile anche

l’aspetto di aggiornamento su nuove iniziative e nuovi

progetti, utilissimi nellacrescitaprofessionaledi unochef.

Raccontaci la tua filosofia in cucina…

La mia idea di cucina è un collegamento tra territorio

e ricordi, una cucina di carattere personale, e al tempo

stesso contemporanea. Un incrocio e gioco tra tecniche

tradizionali e innovative per arrivare a un risultato nel

piatto che non vuole essere solo estetico. Non sono

quindi alla ricerca dell’esaltazione della tecnica ma di

un metodo per esaltare la materia prima e il gusto del

prodotto. Fondamentali per me sono la cultura gastro-

nomica e la conoscenza delle tradizioni.

Come scegli gli ingredienti? Hai anche un piccolo

orto?

Scegliamo linee naturali sia nel bere (territorio di mio

fratello Massimo) che nella materia prima; credo che

in una cucina si debba seguire la stagionalità e la pro-

duttività della terra. Nella nostra scelta non c’è “solo”

il territorio ma anche la qualità del prodotto stesso e

delle persone che ci sono dietro. Nel criterio di selezio-

ne delle materie prime, la mia filosofia di cucina deve

incontrarsi con la filosofia produttiva dell’agricoltore o

dell’allevatore, ci deve essere secondo me un rapporto

di stima reciproca con i fornitori. Per il momento ab-

biamo un piccolo orto ma solo nel periodo caldo dal

quale prendiamo erbe aromatiche e piccoli prodotti di

stagione. Per il futuro speriamo di ampliare la nostra

produzione anche nei periodi freddi e invernali; quello

che non produciamo noi, lo cerchiamo da agricoltori

che lavorano secondo la nostra stessa filosofia.

Quanto aiuta una gestione familiare per avere suc-

cesso?

Essendo una famiglia siamo tutti ‘padroni di casa’. Nel-

lo specifico ci siamo divisi i compiti in maniera molto

naturale: io mi sono dedicata alla cucina, mio fratello,

oltre a curare ospitalità e il servizio di sala, è anche

sommelier. C’è anche nostra sorellaMascia che coadiuva

la sala con Massimo. La nostra è una realtà che per-

mette a ognuno di noi di esprimere quello che sono le

nostre passioni e il nostro piacere di fare ristorazione.

La gestione familiare ti dà l’opportunità di lavorare per

lo stesso scopo, cosa che può diventare più complicata

se è in mano a tanti singoli.

Hai molto a cuore il tema della sostenibilità, argo-

mento centrale di Expo. Come hai vissuto questo

appuntamento? Ritieni che l’esposizione universale

sia riuscita nel suo intento?

Credo che il tema della sostenibilità dovrebbe stare a

cuore a tutti, soprattutto se preso nella sua complessità,

è in fin dei conti ciò che prepariamo per il futuro. Ciò

che proteggiamo oggi è ciò che sarà domani. Expo è

stata per tutti noi italiani un grande avvenimento che

però io ho vissuto in maniera meno attiva poiché presa

da tanti doveri che un proprietario può avere in un’a-

AURORA CON IL FRATELLO

MASSIMO CHE, OLTRE A

CURARE OSPITALITÀ

E SERVIZIO DI SALA,

È ANCHE SOMMELIER

SORBETTO

ALL’ANANAS