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FEBBRAIO 2016

Mixer

61

Parliamo di una miscelazione in cui

i tempi si allungano, le preparazioni

del pre-apertura durano anche più

di sei ore e sono previste tecniche

tipiche della cucina come le cotture

in forno, la marinatura, l’utilizzo del

sottovuoto e dell’abbattitore.

Come ha raccontato Luca Vezzali,

per

diversificarsi dall’offerta

della

‘Milano da Bere’ è bastato <<parti-

re da una base molto classica e trovare una via per

sconvolgerla>>.

La differenza del bar di Carlo e Camilla in Segheria,

non sta solo nelle tecniche di lavorazione ma anche

nella concezione che si ha di ogni singolo ingrediente.

Filippo Sisti afferma che bisogna imparare a rimodulare

il proprio pensiero, <<Ci sono tantissimi mondi dietro

a un singolo ingrediente. Usando

tecniche alternative

si riesce ad avere il prodotto che si vuole e che nes-

sun altro non sta utilizzando>>. L’esempio semplice e

diretto è quello del mango: un bartender solitamente

lo utilizzerebbe in miscelazione come una purea, da

Carlo e Camilla invece finirebbe fatto al cartoccio.

Ogni ingrediente può essere lavorato secondo uno

schema personale, creativo e allo stesso tempo logico.

Così, a seconda delle varie ricette, finiscono nello

shaker burro, yogurt greco, parmigiano e addirittura

maionese.

E anche

Bruno Vanzan

ha intrapreso questa strada,

campione internazionale di Flair

e collaboratore della scuola Planet

One Service, che ha portato il coc-

ktail nelle case degli italiani con la

partecipazione agli show “I Menu

di Benedetta” e “Top Dj” e che sta

attualmente lavorando ad un nuovo

programma.

DuranteMixer Educational, Bruno ha

coinvolto un ampio pubblico raccon-

tando con semplicità come faremiscelazione casalinga.

Perché il cocktail non è più solo per esperti mixologist

ma può diventare un passatempo divertente da provare

a casa propria, senza l’ambizione di volersi sostituire

ai professionisti ma

stimolando invece una sana e

gustosa curiosità

.

<<Un ritorno alla semplicità disarmante>> è quello che

Bruno vede nel futuro della miscelazione.

Già dal prossimo anno insomma ci si aspetta di tro-

vare sui banchi bar <<cose semplici, fatte bene e con

passione e dedizione>>.

La chiave per il bartender Vanzan è infatti quella di

stare al passo coi tempi

mantenendo tradizione e

materie prime di qualità.

Insomma la fantasia non ha limiti quando incontra il

gusto e la qualità. Vediamo persino nascere un coc-

ktail ispirato alla colazione, servito in tazza, con latte

infuso con cornflakes e biscottino come guarnizione.

I sapori della colazione tornano anche nellamiscelazio-

Bruno

Vanzan

flair

bartender

Roma