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Mixer

GIUGNO 2016

U

n barista professionista, che ami il suo lavoro,

dovrebbe sempre scegliere le attrezzature giuste

per il proprio locale, perchémacchina emacinino

sono un po’ come la tela e il pennello per un

pittore: gli strumenti per realizzare l’opera d’arte.

Oggi vi aiuteremo con una piccola guida alla scelta

del macinacaffè.

Ormai nei campionati baristi si vedono solo macinini

istantanei, anche conosciuti come

grind on demand

e

spesso il dubbio legittimo è se questi possano essere la

soluzione giusta per il barista medio italiano che ogni

giorno macina diversi chilogrammi di caffè.

La risposta è: dipende! Dipende dai consumi del bar,

dal servizio che si offre e dipende dal risultato che si

vuole ottenere in tazza.

Partiamo dalle basi.

Macinare significa polverizzare

il chicco di caffè per utilizzarne tutte sue le parti al

fine di ottenere la miglior estrazione possibile; quindi,

trasferire e liberare le caratteristiche contenute nelle

cellule del caffè, sia nell’acqua sotto forma di aromi,

gusti e sensazioni, sia nell’aria in forma di sostanze

volatili aromatiche, insomma i profumi. La macinatura

per espresso richiede la frantumazione di un chicco

in circa 3500 particelle, quindi molto fine rispetto alle

200 particelle medie di un caffè macinato per French

Press. Sappiamo bene che tanto più fine è la macinatura

tanto maggiore è la perdita degli aromi contenuti nei

chicchi. In media, il 60% dell’aroma si perde tra i 15 e

i 30 minuti successivi alla macinatura.

Questa è una prima e importante considerazione per

orientare la scelta. Infatti, i macinacaffè tradizionali han-

no una camera di dosaggio che raccoglie il macinato;

così il barista macina il caffè una volta ogni tanto e lo

trova già pronto quando deve erogare un espresso.

Attenzione però che se la polvere di caffè staziona

più di 15 minuti nel dosatore perde gran parte dei

suoi aromi.

Scegliendo un macinadosatore, dobbiamo

avere la certezza di consumare tutto il contenuto della

camera di dosaggio al massimo entro mezz’ora dalla

macinatura. Questo accade in caffetterie con consumi

di caffè molto elevati oppure quando ci siano picchi di

lavoro concentrati in alcune fasce orarie della giornata.

I macinini istantanei consentono di avere sempre,

man mano che si servono i caffè, un macinato fre-

sco con proprietà aromatiche intatte e ottimali.

Il

sistema on demand era nato per i piccoli consumi e

per ottimizzare l’estrazione, perciò fino a qualche anno

fa un istantaneo difficilmente poteva macinare più di 4

kg al giorno, pena l’eccessivo surriscaldamento delle

macine. Oggi le attrezzature sono state migliorate e

l’innovazione ha portato sul mercato grinder on de-

mand (istantanei) in grado di macinare anche grandi

volumi di caffè, fino ai 10 kg.

Semmai la scelta tra le due attrezzature è legata ad altri

fattori come il metodo di lavoro, lo spreco di caffè,

portato ai minimi termini con i macinacaffè istantanei

o l’offerta tra diverse tipologie di caffè. Nel caso si de-

cida di tenere diverse miscele di caffè o alcune singole

origini da far degustare ai propri clienti, il grind on

demand è la scelta ideale perché significa preservare

la freschezza di ogni caffè servito. Difficilmente saremo

Macinato a regola

d’arte!

UN GUIDA

“IN PILLOLE”

PER LA SCELTA

DEL MACINACAFFÈ

DI BARBARA TODISCO

GLI ESPERTI

Caffè