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Mixer
/ NOVEMBRE 2016
LA PROFESSIONE
Il Sommelier
S
i può, ancheseoggi parequasi proibito. Ilmondodel
bere miscelato come del resto quello del distillato
rimangono letteralmente imbottigliati per un falso
problema: quello relativo alle limitazioni, giustissi-
me, legate a loro volta alla sicurezza stradale. Ricordando
che basterebbe utilizzare i mezzi pubblici o una turnazione
COCKTAIL,
UN FIORIRE DI NUOVI LOCALI: DA QUELLI NASCOSTI A QUELLI IN CUI TI FARESTI
RINCHIUDERE E BUTTERESTI VIA LA CHIAVE
Romagnolo verace,
Luca Gardini
inizia giovanissimo la sua
carriera, divenendo Sommelier
Professionista nel 2003 a soli 22
anni, per poi essere incoronato,
già l’anno successivo, miglior
Sommelier d’Italia e – nel 2010 –
Miglior Sommelier del mondo.
la nuova frontiera
rispetto all’astenersi dal bere da parte del pilota in occasione
di una serata tra amici, vorrei parlare di un nuovo trend che
parte proprio dall’idea del proibito. I cosiddetti speakeasy,
sono un omaggio a una tipologia di locale che nacque negli
Stati Uniti in pieno proibizionismo. Se il motto della contem-
poraneità è quello di non esagerare, all’epoca in cui questi
locali presero vita, il consumo di alcol era addirittura vietato.
Per dare meno nell’occhio gli speakeasy crebbero in zone
defilate, celati dietro porte o passaggi segreti, servendo i
propri drink all’interno di anonime tazze per il caffè o il thè.
Locali poco illuminati, dedicati al bere e al socializzare, par-
lando easy, ovvero facile, sia per modulazione di tono sia in
rapporto agli argomenti, mai troppo seriosi.
LO SPEAKEASY OGGI
Il concetto oggi viene riproposto da locali in cui gli accessi
sono filtrati da password segrete o da location altrettanto
insolite. Il tutto con il pretesto di bere un cocktail, spesso pre-
parato da grandi bartender, godendo al tempo stesso di una
di Luca Gardini