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Mixer

/ FEBBRAIO 2017

IN PRIMO PIANO

Associazioni

Il Manifesto

dell’Espresso

secondo Ucimac

LE ASSOCIAZIONI DELLA FILIERA PRESENTERANNO AD HOST 2017

IL “MANIFESTO DEL CAFFÈ ESPRESSO” CON UN SISTEMA DI PARAMETRI

UTILI A DEFINIRNE LA QUALITÀ. INTERVISTA A MAURIZIO GIULI,

PRESIDENTE DI UCIMAC, PARTNER DELL’INIZIATIVA

di Marco Oltrona Visconti

P

residente, cosaha spintoUcimac adaderire

all’iniziativa di SCAA per la definizione del

Manifesto del Caffè Espresso Italiano?

Trattandosi di un’invenzione italiana l’Espres-

sodi qualitàèun concettoche riguarda tutti gli addetti

della filiera del nostro Paese, quindi i torrefattori, ma

anche l’industriadellamacchinaprofessionaleenondi-

meno i barman. Abbiamo partecipato per ascoltare le

posizioni delle varie parti e per avanzare la proposta di

un sistema di grading del caffè verde specifico, legato

alle esigenzedell’estrazione attraverso lemacchineda

caffè espresso. Infatti a livello internazionale la valu-

tazione del caffè verde avviene secondo i canoni del

Cup of Excellence, che costituisce un ottimo sistema

di valutazione, ma che non tiene conto di come poi

quel caffè viene trasformato in bevanda. I caffè con

alto grading sono sicuramente eccezionali per i diversi

sistemi di estrazione, quali per esempio V60, Chemex,

Aeropress, ma non sempre offrono lo stesso risultato

quandovengonoutilizzati perpreparare l’espresso.Per

tanto vorremmo proporre un secondo livello di analisi

che permettesse di distinguere chiaramente un buon

caffè crudo adatto per l’espresso da un buon caffè

crudo adatto solo per gli altri sistemi di estrazione.

Non è la prima volta che si tenta di creare un

sistema di Brewery analysis dedicato all’Espresso

di qualità. Quale la posizione di Ucimac?

Riteniamoche l’Italia inquantopatriadel caffèespresso

possa e forse debba riappropriarsi del ruolo di guida

globale.Tutti i tentativi fatti in precedenza non hanno

sortito gli effetti sperati poiché prima o poi è emerso

un dilemma sulla definizione di espresso: da un lato

una visione più restrittiva intendeva perseguire i ca-

noni minimi che un caffè espresso doveva avere per

poter essere denominato “italiano”; dall’altro invece

vigeva una posizione più generica e pragmatica, in cui

si cercava di allargare i canoni per ottenere lamassima

MAURIZIO GIULI, PRESIDENTE

UCIMAC E DIRETTORE MARKETING

NUOVA SIMONELLI