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PUBBLIOCO ESERCIZIO

Il vocabolario delle attezzature

44

Mixer

/ SETTEMBRE 2017

T

iki

Q

uando si parla di

tiki

nel mondo del

bar tutti pensano subito ai bicchieri

stravaganti dalle mille forme e colori

manon tutti sannocheprimaancora il

tikièunadivinitàpolinesianarealizzataconintagli

emanufatti in pietra dalle sembianze umanoidi.

Come stile di miscelazione il tiki nasce e si svi-

luppa tra gli anni anni ’30 e ’50 e senza dubbio

l’esempiopiù famosodi tiki barèquellodi Ernest

Raymond Beaumont Grant (aka Donn Beach)

che ha aperto il primo nel 1930 su Hollywood

Boulevard a Los Angeles. Il bar era l’ormai fa-

moso Don the Beachcomber e fu decorato con

elementi dal Sud Pacifico. Beach sviluppò una

drink list che ha celebrato i molti stili di rum che

aveva assaggiato nel corso degli anni in ricette

molto segrete elaborate.

Nelmondodel bar, i tiki sono infatti dei bicchieri,

perlopiùinceramica,maancheinplasticaevetro,

che rappresentano per l’appunto queste divi-

nità, ma anche altri elementi tipici delle culture

esotiche oltreoceaniche e caraibiche.

Tra imodelli più conosciuti ci sono totem, teschi,

bamboo, frutta, specie ananas, e, ovviamente,

le divinità diversamente rappresentate e varia-

mente colorate.

I bicchieri tiki riportano subito alla mente spiag-

ge bianche, palme da cocco e mare cristallino,

quindi verrebbe logicopensarechequesti siano

gli ambienti dove più facilmente potremmo

trovarli. Vero, ma non solo.

I tiki drink si diffondono infatti nei locali delle

città e dellemetropoli così grigie e tristi du-

rante le stagioni fredde ma dalle quali non

Questa rubrica è a cura

di RG commerciale.

Info e contatti:

www.rgmania.com info@rgmania.com