SETTEMBRE 2017 /
Mixer
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L’IDENTIKIT SOCIO-DEMO
In ottica socio-demografica l’identikit dei naviganti si carat-
terizza per una percentuale più alta di donne (58%) e per una
prevalenza anagrafica nelle fasce 18-37 (43%) e 38-49 anni
(42%). A livello geografico piuttosto equa la distribuzione tra
Nord (33%), Centro (37%) e Sud e Isole (30%), mentre si nota
unaprevalenzadi pareri provenienti dalleareemetropolitane
(41%) e urbane (30%).
CONCLUSIONI
Per quanto riguarda il packagingdel gelatoacquistato inge-
lateria le preferenze confermano il consumo comodamente
seduti al tavolo. Il piacere è il principale driver di acquisto.
Da sottolineare come il consumo in gelateria rappresenti
un momento conviviale. La stagionalità è marcata. La sod-
disfazione è ottima. Il prezzo delle gelaterie è considerato
caro e ciò ha una ricaduta sul rapporto qualità prezzo e
sull’intenzione a ripetere l’acquisto. Il gelato, specialità tut-
ta italiana, se consumato in gelateria, artigianale, in
periodo di crisi, sembra connotarsi come un lusso.
Alla luce di queste evidenze, ribadisce l’intenzione di
ripetere l’acquisto il 74% di chi ha scritto in rete di
gelato artigianale.
PRO E CONTRO
Vediamo ora i principali pro e contro scritti libera-
mente in rete da privati consumatori.
– Il gelato artigianale è ritenuto “sano” nel 77% dei
casi, in quanto non contiene conservanti, emulsionanti,
stabilizzanti, coloranti, oli vegetali, olio di cocco, lecitina
di soia, burro di cacao, mono e digliceridi di acidi grassi,
alginato di sodio, farina di semi, latte in polvere, uova
in polvere, latte scremato reidratato ecc.
– L’attenzione alla connotazione di prodotto “sano” si
evince anche da un 27% di mood lasciati da chi gradi-
sce gelati vegani, senza zucchero, senza glutine, senza
lattosio.
– Le critiche riguardano invece l’igiene, con riferimento al
servirlo senza guanti di plastica, senza cuffia sui capelli,
mancanza di data di produzione, altro, nel 19% dei casi.
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