DICEMBRE/GENNAIO 2018 /
Mixer
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LA PROFESSIONE
Global Coffee
dell’infanzia. La tostatrice evoca ricordi di famiglia: qualcuno
in torrefazione già ci porta i propri di bambini.
IL PROFILO
Si badi bene che questi figli e figlie di torrefattori non sono
quasi mai dei romantici sognatori: il passato gli dà familiarità
con il caffè ma loro vivono saldamente nel presente e verso
il futuro. Molti si sono laureati e non certo per regalare un
fremitod’orgoglioamammaepapà. Studiaregli hapermesso
di dotarsi di strumenti utili, è stata una scelta consapevole.
Parecchi hanno viaggiato, e continuano a farlo, e non per
diletto: il loro obiettivo è portare all’estero il loro caffè. Se la
generazione precedente, o quella prima ancora, ha costruito
l’azienda, loro vogliono farle valicare i confini. Per questo
spesso sono attenti a quanto succede sui cosiddetti nuovi
mercati e cercano di cogliere le tendenze: vogliono capire
dove posizionarsi con i loro prodotti. Tanti tra loro ripercor-
rono anche a ritroso la filiera del caffè, vanno nei paesi del
verde perché sono ben consapevoli che la qualità inizia dalla
pianta: cosa certamente nota anche ai loro padri e nonni ma
oggi più facilmente verificabile di persona.
PENSANDO AL FUTURO
Si dicecheuna foresta checrescenon fa rumore: anchequesti
giovani non lo fanno. Sono animati da una volontà concreta
chemirasoloagarantireun futuroradiosoallapropriaazienda
e ai loro collaboratori (alcuni dei quali hanno iniziatomagari a
lavorarecon lagenerazioneprecedenteehannovistobambini
questi neo-imprenditori). Inoltre, puntodanonsottovalutare,
sonoquesti ventenni chesi affaccianoai trent’anni (otrentenni
ormai maturi) che hanno in mano un’incredibile opportunità:
coniugare l’innovazione con la tradizione, pensare al futuro
facendo tesoro dell’esperienza del passato. Il futuro
dell’espresso italiano è letteralmente nelle loro mani.
IL FUTURO DELL’ESPRESSO ITALIANO
È NELLE MANI DI UNA NUOVA GENERAZIONE
CHE STA EMERGENDO
di Carlo Odello
L’autore è Consigliere dell’Istituto
Internazionale Assaggiatori
Caffè e Amministratore del
Centro Studi Assaggiatori
www.assaggiatoricaffe.orgCARLO ODELLO
C’
è in Italia unmovimento che sta passandounpo’
sotto traccia. Anzi, definirlo tale non è corretto:
i suoi esponenti non hanno un leader, non si
battono per un’esplicita causa comune (ma in-
consapevolmente ce l’hanno), tengono un tono pacato, non
fanno rumore. Al contrario, camminano con tranquillità nella
stessa direzione, anche se non sempre si conoscono tra loro.
Sono la nuova generazione dei piccoli e medi torrefattori ita-
liani, i figli e le figlie di famiglie che hanno speso nel caffè due
o tre generazioni, i rappresentanti di marchi che hanno scritto
belle pagine di storia dell’espresso italiano. Tra loro spesso
non si conoscono, ma non per mancanza di voglia di relazioni.
Semplicemente la stragrande maggioranza è a bottega, nel
senso più rinascimentale della parola: impara il mestiere e al
contempo lo innova. La mattina questi giovani uomini e que-
ste giovani donne si alzano e vanno in torrefazione, spesso la
stessa dove hanno visto lavorare i loro padri e le loro madri da
bambini (emolti di loro ricordanobene i nonni che li lasciavano
magari giocare tra i sacchi di caffè). Quello che per alcuni è
solo un magazzino di caffè verde è per molti di loro un luogo
Una grande
opportunità