Equosolidarietà
I
n Italia a partire dal 2015 la vendita di caffè
Fairtrade
ha superato
le 600 tonnellate. “Il nostro sistema di certificazione da anni è in
crescita del 10% per anno – dice
Glenda Spiller Product and Key
account manager del brand
– ma nel 2016 la crescita si è attestata
sul 22% in riferimento a caffè torrefatto nella penisola
e venduto da torrefattori italiani. Oggi i torrefattori
Fairtrade italiani sono 49. Di questi l’80% operano
nell’horeca. E sul mercato estero hanno incrementa-
to la quota di caffè sostenibile del 75%, soprattutto
in Finlandia, Svezia, Regno Unito, Danimarca Olanda
Germania con una quota venduta di 650 t: “In gran
parte il caffè Fairtrade – continua – è caratterizzato
da arabica per espresso e i 2/3 del prodotto arrivano
da coltivazioni sudamericane, anche con certificazione bio, soprattutto
da Honduras, Brasile e Perù”.
A livello globale si tratta di un giro d’affari di 7,88 mld € che nel 2016
ha coinvolto 445 cooperative in 30 Paesi e 179.000 lavoratori. La cer-
tificazione Fairtrade è su base volontaria e si perfeziona attraverso
FLOCERT
, ente con sede a Bonn che opera in esclusiva per il brand
in 70 Paesi tra Europa Asia, Africa e Sudamerica. La certificazione di
filiera Fairtrade riguarda produttori, esportatori, importatori, torrefat-
tori fino al confezionamento. A livello di tariffe ha costi differenti per
chi fattura meno di 5 milioni di € o meno di 2 mio. Il primo passo per
ottenere l’attestazione è dichiarare se si acquisterà da un trader o per
vie dirette. Passati 9 mesi FLOCERT procede un audit che poi sarà
annuale. Dopodiché verrà stilato contratto di sub licenza per l`utilizzo
del marchio con un costo di 0,23 € per kg di caffè tostato/torrefatto.
Per quanto riguarda la provenienza verrà segnalata l’associazione di
origine (tipo consorzio) cui aderisce la piantagione. “Una differenza
con gli altri marchi internazionali – dice Spiller – è il meccanismo del
prezzo equo”. Infatti il caffè è quotato in borsa e il suo mercato sogget-
to a oscillazioni, per ciò Fairtrade stabilisce un ‘prezzo minimo stabile’
che, quando è superiore a quello indicato dalla borsa di New York, il
crudista è tenuto a pagare. Sempre a favore della qualità, secondo
meccanismo “Premium” il produttore è tenuto a investire 0,20 €
per migliorare i suoi processi di produzione (empowerment).
PERFORMANCE DEI TORREFATTORI ITALIANI FAIRTRADE
Vendite estero
2013
2014
2015
2016
Caffè verde
199
233
427
746
Vendite Italia
Commodity
2.013
2.014
2.015
2.016
Caffè verde
555,60 597,00 654,00 740,00
GLENDA SPILLER
Foto: Danielle Villasana per Fairtrade
Foto: Sean Hawkey (per Fairtrade Max Havelaar)
22
Mixer
/ DICEMBRE/GENNAIO 2018
PUBBLICO ESERCIZIO
Caffè
Grazie a un sistema che si basa sulla veri-
fica di indicatori –
Key Performance Indi-
cator
– che delineano requisiti di base e
obiettivi da raggiungere, in un percorso
in continuo miglioramento.
Quali sono gli iter e i vantaggi che
portano illy a supportare un’area di
produzione?
Negli ultimi 25 anni illycaffè ha messo a
punto un sistema di relazioni dirette con
i propri fornitori, basato su tre pilastri: a)
selezionare, nei Paesi produttori di caffè,
i coltivatori migliori. b) laddove possibi-
le, l’istituzione di premi per la qualità; da
trasferire a questi coltivatori, attraverso
l’
Universitàdel Caffè
e il lavoroquotidia-
no sul campo di agronomi specializzati,
tutte quelle conoscenzematurate in oltre
80annidi storiad’impresa. c) leproduzioni
migliorivengonoacquistatedallemanidei
coltivatori pagando loroprezzi superiori a
quelli di mercato. [ndr fino al 30% in più].
Esistono collegamenti tra produzione
e formazione degli addetti ai lavori?
L’Università del Caffè e il
Master univer-
sitario in Economia e Scienza del Caffé
,
si rivolgono a laureati di tutto il mondo,
con l’obiettivodi fornire lorounaprepara-
zione accademica e multidisciplinare per
lavorare in questo settore – e più in ge-
neralenel settoreagroalimentare– lungo
tuttalafilieraproduttiva,dallacoltivazione
fino alla ristorazione e al retail, passan-
do attraverso la logistica, il trading e il
processo industriale. Con le sue 25
sedi
in tutto il mondo
, l’Università del caffè
insegna ai
produttori
come ottenere il
meglio dalla natura. Li assiste sul campo,
li istruisce e aggiorna nelle tecniche di
coltivazionepiùavanzate,nell’usodei con-
cimi buoni per la pianta e la terra, nelle
correttemodalitàdi raccoltae lavorazione
e li guida alla conoscenza dei pro-
cessi economici e amministrativi.