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DICEMBRE/GENNAIO 2018 /

Mixer

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nare la propria offerta, tenendo ben

presente tre specifici driver. In primis

quello qualitativo.

Daqui la sceltadelle aziendeproduttrici

di inserire ingredienti premium, come

leNocciole IGP o il pistacchio di Bronte

D.O.P., puntando sulla loro eccellenza.

Parallelamente alla ricerca della qualità,

giocano un ruolo importante nella scel-

ta da parte dei clienti, anche le informa-

zioni in etichetta. Per questo l’obiettivo dell’industria

è garantire la genuinità e la naturalità dei prodotti,

mantenendone inalterati gli standard organolettici

acquisiti: niente coloranti, conservanti o addensanti

artificiali. E niente grassi idrogenati.

È complesso?

Ovviamente è una scelta che richiede un serio impe-

gno da parte del settore di Ricerca & Sviluppo, ma

i risultati raggiunti sono soddisfacenti. La sfida più

difficile, forse, riguarda il marketing, che deve essere

in grado di comunicare, spiegare e far apprezzare

ai consumatori le eventuali variazioni

riscontrabili nel prodotto finale.

Qualità e informazioni in etichetta

sonoduedei driver cheguidanooggi

l’offerta. Qual è il terzo?

Quello di venire incontro a particola-

ri e specifiche esigenze nutrizionali,

sviluppando soluzioni ad hoc. Come

nel caso dei prodotti vegani, di quel-

li con un peculiare contenuto proteico o dei free

from. Particolarmente sfidante, per esempio, è la

produzione di gelati senza latte, considerando che

nella ricetta tradizionale latte e panna rappresentano

l’80% del gelato.

I dati diffusi di recente, parlano di un vero exploit

dell’estero: ci racconta i mercati oltreconfine?

Diciamo che l’estero rappresenta un’enorme ri-

sorsa per tutta la filiera del gelato: dalle macchi-

ne alle attrezzature, dagli ingredienti ai gelatieri.

A livello internazionale, infatti, l’expertise italiana è

FABRIZIO OSTI