DICEMBRE/GENNAIO 2018 /
Mixer
29
nare la propria offerta, tenendo ben
presente tre specifici driver. In primis
quello qualitativo.
Daqui la sceltadelle aziendeproduttrici
di inserire ingredienti premium, come
leNocciole IGP o il pistacchio di Bronte
D.O.P., puntando sulla loro eccellenza.
Parallelamente alla ricerca della qualità,
giocano un ruolo importante nella scel-
ta da parte dei clienti, anche le informa-
zioni in etichetta. Per questo l’obiettivo dell’industria
è garantire la genuinità e la naturalità dei prodotti,
mantenendone inalterati gli standard organolettici
acquisiti: niente coloranti, conservanti o addensanti
artificiali. E niente grassi idrogenati.
È complesso?
Ovviamente è una scelta che richiede un serio impe-
gno da parte del settore di Ricerca & Sviluppo, ma
i risultati raggiunti sono soddisfacenti. La sfida più
difficile, forse, riguarda il marketing, che deve essere
in grado di comunicare, spiegare e far apprezzare
ai consumatori le eventuali variazioni
riscontrabili nel prodotto finale.
Qualità e informazioni in etichetta
sonoduedei driver cheguidanooggi
l’offerta. Qual è il terzo?
Quello di venire incontro a particola-
ri e specifiche esigenze nutrizionali,
sviluppando soluzioni ad hoc. Come
nel caso dei prodotti vegani, di quel-
li con un peculiare contenuto proteico o dei free
from. Particolarmente sfidante, per esempio, è la
produzione di gelati senza latte, considerando che
nella ricetta tradizionale latte e panna rappresentano
l’80% del gelato.
I dati diffusi di recente, parlano di un vero exploit
dell’estero: ci racconta i mercati oltreconfine?
Diciamo che l’estero rappresenta un’enorme ri-
sorsa per tutta la filiera del gelato: dalle macchi-
ne alle attrezzature, dagli ingredienti ai gelatieri.
A livello internazionale, infatti, l’expertise italiana è
FABRIZIO OSTI